Libreria delle donne di Milano

Lingua bene comune
a cura di Vita Cosentino
con Guido Armellini, Gian Piero Bernard, Paola Bono, Laura Fortini, Antonietta Lelario
Città Aperta Edizioni 2006
€16,00 - pp.258

C'è un cambiamento del mondo che dipende dalla lingua che usiamo? In altre parole, è possibile riaprire una scommessa politica sulla lingua, nel mondo di oggi, che l'uso spregiudicato delle parole ci ha reso finto ed estraneo? Questo libro lo fa. E propone di guardare alla lingua come ad un bene comune, prezioso e insieme pericoloso, per la sua intrinseca politicità. Il libro è alla ricerca di strade che vadano oltre quelle individuate negli anni Sessanta e Settanta. È scritto da insegnanti, dalle elementari all'università, ogni giorno a confronto con ragazze e ragazzi che usano codici linguistici e culturali distanti da quelli delle generazioni precedenti. E torna a considerare la lingua come luogo di libertàsempre possibile che ci riguarda tutti e tutte, non solo nell'insegnamento e nella ricerca, ma, semplicemente, nella vita. In un mosaico diseguale delinea senza chiuderli i contorni della questione della lingua, per parlare a chi fa scuola e a tutte quelle situazioni e realtà che intendono la politica non tanto nei suoi aspetti istituzionali e partitici ma come cambiamento dei contesti in cui viviamo e operiamo.
Il libro nasce da un percorso di incontro e di riflessione comune tra alcune/alcuni del movimento di Autoriforma della scuola e della Società Italiana delle Letterate, e poi del GISCEL del Piemonte e del Circolo Bateson di Roma

Vita Cosentino, nata a Roma nel ’47, vive nei pressi di Milano. Appassionata di politica fa parte della Libreria delle donne di Milano, della redazione "carnale" di questo sito e della redazione della rivista Via Dogana, opera nel Movimento di Autoriforma della scuola che ha contribuito a far nascere. Ha curato con altre/i Buone notizie dalla scuola (Milano: Pratiche, 1998).