30 Settembre 2008
il manifesto

No-Gelmini day and night

Militant A

Sono un genitore della scuola Iqbal Masih della periferia sud est di Roma, in
mobilitazione permanente dal primo settembre e vi scrivo da queste mura che
sono ormai come una seconda casa. Siamo in emergenza, in allarme rosso e non
c’è un’ora da perdere perché dobbiamo bloccare il Decreto Legge 137 del
ministro Gelmini. Molti capiscono che è una legge dannosa per la scuola
pubblica, ma solo chi è dentro questo mondo può già percepire la violenza che
si sta abbattendo addosso ai nostri figli. Dietro la formula del “maestro
unico” (e la farsa del grembiulino) ci stanno togliendo sotto gli occhi una
delle poche cose che funzionano in Italia: la scuola primaria del tempo
pieno.
Noi siamo angosciati dalle notizie che arrivano dal ministero e dalla
disinformazione in atto, ma anche carichi e determinati a vincere questa
battaglia o a vendere cara la pelle. In questi giorni qui all’Iqbal Masih
succedono cose incredibili: genitori già gravati da cento impegni e maestre e
maestri di tutte le classi si stanno trasformando in leoni che lottano. Il 15
settembre, alla prima campanella, abbiamo deciso di occupare la scuola. E’
stata una decisione presa alla maniera classica con alzata di mano durante
un’affollata assemblea, ma per il resto tutta questa esperienza è nuova,
fresca, totalmente autorganizzata di giorno in giorno. Simonetta Salacone, la
direttrice, la chiama presidio permanente ed è felice di aprire la scuola a
questa esperienza che ci fa crescere tutti e ci permette di comunicare e
spiegare le ragioni della lotta. Nella sala grande del plesso abbiamo fatto la
nostra base e c’è un via vai continuo di gente che viene per restare o solo per
portare un appoggio o prendere contatti o portare una torta per i bimbi. Arriva
il pedagogo Alberto Alberti a raccontare perché fu deciso di introdurre i due
maestri e il tempo pieno e fa un discorso chiaro davanti a trecento persone:
“Chi dice riduciamo il tempo nella scuola non ce l’ha col tempo pieno, ce l’ha
con la scuola! Vogliono che i ragazzi vengano bocciati per mandarli alla scuola
privata, vogliono clienti per la scuola privata”. Quando scende la sera
srotoliamo i sacco a peli e i materassini per dormire tutti insieme, bambini,
maestre e noi genitori in un clima di gioia e eccitazione che è difficile da
contenere. Questa notte a scuola oggi è speciale e vale più di un giorno di
lezione normale. Sono le esperienze formative come queste che fanno la
conoscenza e oggi impariamo a lottare per i nostri diritti. Se ci si addormenta
a mezzanotte, per questa volta non fa niente. Piano piano scende il silenzio e
noi “grandi” facciamo turni di “guardia” ogni due ore, e che sia un’occupazione
nuova si vede anche quando arriva la pattuglia della polizia al cancello: ci
chiedono se abbiamo bisogno di qualcosa e che possono fare per noi, poi si
allontanano dicendo che abbiamo ragione. Sveglia alle 6.30 per pulire tutto,
alle 8 comincia la lezione regolare, arrivano gli altri genitori con i loro
figli. C’è chiaramente anche chi è scocciato dagli striscioni, dalle magliette,
dalle assemblee, dalle foto e gli articoli sui giornali. Mentre volantiniamo si
accendono discussioni. Qualcuno minaccia di togliere i propri figli e
trasferirli dalle suore (contenti loro…). C’è chi è fatalista e già sconfitto
per cui non c’è niente da fare. Chi è confuso e convinto che maestro unico e
tempo pieno sono un aumento della qualità come dice la Gelmini. Buonanotte. La
maggior parte, però, comincia a comprendere meglio i meccanismi della truffa
che ci stanno cucinando. Non c’è nessuna riforma in atto, è Tremonti il
pedagogo di riferimento della Gelmini. Bisogna fare cassa? Tagliamo le spese e
gli stipendi dei militari! E’ venerdì 26 settembre, quando dopo una settimana
di occupazione e una di assemblea quasi permanente, usciamo dal cancello
dell’Iqbal Masih e attraversiamo il quartiere Centocelle con più di duemila
persone. Con 38 scuole al nostro fianco. Dobbiamo resistere. Dobbiamo
intensificare le azioni. In questi giorni il decreto arriva in parlamento per
l’approvazione alla camera. Abbiamo sentito istituti della Puglia e di Milano,
maestri del Veneto, a Bologna la scuola elementare XXI aprile ha occupato e
anche a Quartu S. Elena vicino Cagliari (e si chiama anche lei Iqbal Masih).
Una scuola di Torre in Pietra ci dice che sono pronti a entrare in occupazione.
La situazione è bollente. Dopo un veloce consulto collettivo lanciamo per
giovedì 2 ottobre prossimo in tutta Italia un “No Gelmini Day”. E’ un modo per
far parlare insieme queste scuole e le università, per produrre uno sciame di
azioni diffuse. Chi può presidiare oltre l’orario scolastico è il momento di
farlo. Anche chi si sente isolato può fare qualcosa. E che sia il giorno prima
o quello dopo va bene uguale. Attacchiamo striscioni ovunque perchè sia chiaro
e visibile il nostro NO! Ricordate le bandiere dell’arcobaleno appese alle
finestre? Che ogni scuola abbia il suo striscione. Sarebbe bello che ognuno
faccia una foto scrivendo il nome della scuola e la città e la invii a questa
mail: nonrubatecilfuturo @ gmail.com . Poi chiederemo a trasmissioni “amiche”
come Blob o Striscia o le Jene o la Dandini se possono mandarle tutte con la
musica di sottofondo dell’intervallo di un tempo (quando appunto c’era il
maestro unico) a rappresentare una rete di scuole in lotta e degne che sono la
nostra Repubblica. Come uno spot contro il decreto. Mettiamo sotto pressione la
Gelmini. Noi amiamo e difendiamo la nostra scuola.

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