Daniela Roveda
LOS ANGELES – La Nike si è cosparsa il capo di cenere. In un raro mea culpa per un’azienda occidentale, il colosso accusato di avere chiuso un occhio sulle condizioni di lavoro negli stabilimenti del Terzo Mondo che fabbricano le scarpe indossate da Michael Jordan e Kobe Bryant ha preso le misure moralmente necessarie. e ieri ha pubblicato una lista di 700 fornitori, indirizzo compreso, affinché chiunque possa andare a controllare lo stato delle fabbriche. >