Approfondimenti
Le foto di Paola Mattioli
Donne e uomini, un rapporto spaesato
Oriella Savoldi
Ricordo il commento di un operaio della Fiat sul momento in cui le donne varcarono per la prima volta l’ingresso della fabbrica. Suonava più o meno così: mi trovavo nella stessa fabbrica in cui entravo tutte le mattine da anni, eppure la mia sensazione era di essere in un altro mondo. Stupore e spaesamento di fronte ad un cambiamento radicale, quello della presenza femminile, che rompeva la consuetudine e cancellava la familiarità di quel luogo, tanto da farlo sentire come se fosse in un altro mondo. >
Esperienze. Ruta Charles: donne costruttrici di pace in Sudan
Ruta Charles
Il Sudan e’ attraversato dal Nilo e dai suoi tributari, rendendo meno grave la scarsita’ d’acqua che invece affligge altri paesi: tuttavia il problema e’ sentito fortemente nelle zone aride e durante la stagione secca, ed il nomadismo e la transumanza portano spesso al conflitto fra comunita’ per l’uso dell’acqua. >
Uscire dal disagio maschile
Giacomo Mambriani
Alla fine del grande seminario di Diotima (comunità di filosofe dell’Università di Verona) del 2002, dal titolo Donne e uomini: anno zero, un uomo ha proposto agli altri presenti tra il pubblico di incontrarsi separatamente, per tentare uno scambio autentico di vissuti e di esperienze (cosa che, come le donne sanno, è difficile nel mondo maschile). >
Il futuro degli studenti in un politico luogo comune
Andrea Bagni
C’è una strana affinità, ma anche una strana lontananza, fra il movimento nato a Seattle e la scuola. >
«Basta esecuzioni mirate»
Michele Giorgio
La notizia era stata annunciata, ma gli stessi refuseniks dell’esercito aspettavano dubbiosi. Ieri sera l’annuncio davvero esplosivo peril governo di Ariel Sharon e per l’opinione pubblica israeliana che ha ascoltato il comunicato dato dalla tv Canale 2. >
Un’altra relazione è possibile
Ida Dominijanni
Per battere il terrorismo non basta la guerra, ha ripetuto ieri il segretario generale dell’Onu Kofi Annan, «bisogna conquistare i cuori e le menti». La frase non è nuova; circolava già in alcune corrispondenze dall’Iraq, e segnala egregiamente la contraddizione cieca in cui si è andata a cacciare la politica di potenza americana pretendendo di spacciare per liberazione la sua occupazione dell’Iraq. >