19 Ottobre 2014

Nutrire la nostra libertà, rischiando.

Claudio Vedovati (Maschile Plurale) e Sara Gandini (Libreria delle donne di Milano)
A noi – un uomo e una donna figli del femminismo – interessa volgere lo sguardo verso la violenza maschile, perché vogliamo capire la radice di questa violenza, quella fisica, psicologica e simbolica. Sappiamo però che ha senso farlo solo tenendo ben salda la relazione con il sapere delle donne, con le pratiche dei centri anti violenza, e con le figure di autorità che troviamo in questi luoghi. Il sapere di queste donne viene prima di ogni altro sapere e disciplina. Questo è l’imprescindibile, perché sappiamo che il loro sguardo ci aiuta a mostrare le contraddizioni che fanno andare avanti.

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10 Ottobre 2014
La Nuova Venezia

Ripartire dalla ferita del Mose

di Tiziana Plebani
L’esperienza quotidiana e l’arte del vivere ci insegnano che non si superano un dolore, una ferita, un trauma se non attraverso un processo di rielaborazione e consapevolezza che, se affrontato pienamente, conduce a un di più: di sapere, di attenzione, di energia.

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24 Luglio 2014

La violenza sessista non danneggia gli uomini, anzi!

di Laura Colombo
Non perdiamo il punto politico emerso nell’incontro dell’11 luglio 2014 alla Libreria delle donne La violenza, fuori e dentro di noi. Lì era in questione se Maschile Plurale ha l’autorità di parlare contro la violenza maschile, uno dei membri avendo ricevuto l’accusa di violenza psicologica da parte della ex compagna.

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11 Luglio 2014
maschileplurale.it

Un racconto coinvolto

di Marco Deriu
In questo intervento vorrei provare a raccontare un percorso di impegno personale e associativo a partire da una vicenda di maltrattamenti psicologici che ha coinvolto una persona di Maschile Plurale.

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7 Luglio 2014
il Manifesto

Scuola, se l’insegnante non può più studiare

Da 13 anni sono ono­rato di lavo­rare in uno dei quar­tieri a più alta inci­denza ‘ndran­ghe­ti­sta della Cala­bria. Tutte le mat­tine per­corro, a spese mie, 140 chi­lo­me­tri per andare e tor­nare dalla sede di ser­vi­zio. Inse­gno Let­tere in una scuola media sta­tale di un rione che pre­senta i livelli di disper­sione sco­la­stica tra i più alti in Europa. Insieme ad altri col­le­ghi e col­le­ghe, ogni giorno andiamo a pren­dere i ragazzi a casa, li seguiamo nella vita, dedi­chiamo tanto tempo ad ascol­tare e con­di­vi­dere i drammi delle fami­glie da cui pro­ven­gono. Da sem­pre con­tra­stiamo a voce alta la sub­cul­tura mafiosa.

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