di Anna Maria Ponzellini
Per le donne lavorare da casa negli ultimi mesi è stato particolarmente faticoso. Quali rischi e opportunità dovremmo tenere in conto, dentro e oltre la pandemia >
Immagina che il lavoro
Torino, trasferita d’ufficio dopo le molestie del capo, vince la causa
di Jacopo Ricca
La giudice ha imposto all’azienda di reintegrarla nel precedente posto: spostate l’autore delle molestie >
Il futuro dei luoghi di lavoro
di Barbara De Micheli
luoghi possibili per il suo svolgimento, e farlo in modo non tanto individuale ma collettivo >
Il solito sguardo maschile non ci salverà
di Susanna Camusso
Finalmente il dibattito sulla ripartenza sta prendendo forma. Finalmente non per certezza sul quando, anzi, ma perché si può sperare che il mantra del “tutto tornerà come prima”, l’invocata normalità – affermazione di per sé già perigliosa – lasci spazio alla discussione su come costruire il nostro futuro. >
Memoria di operaie e femministe. Potenti e reali
di Letizia Paolozzi
In tutto questo ricordare l’anno, il 1969, che vide l’esplosione della soggettività operaia, quando gli “apache” della Fiat invasero piazza del Popolo e le lotte si allungarono al decennio successivo con lo Statuto dei lavoratori, il divorzio, l’aborto, la legge che riconosceva l’obiezione di coscienza – altro che leggere tutto come gli “anni di piombo” – è comparsa un’altra memoria: quella delle lavoratrici. >
La fabbrica delle protagoniste: parlano le metalmeccaniche
di Giordana Masotto
Questo testo è nato in occasione della presentazione alla Libreria delle donne di Milano del libro di Loriana LucciariniDoppio carico – Storie di operaie (Villaggio Maori Edizioni, 2019) in cui l’autrice, una metalmeccanica che scrive storie, ci fa entrare nelle vite, nel lavoro, nei conflitti e nelle contrattazioni di tante protagoniste di quella che è/era la più maschile delle fabbriche. >
1969-2019 Le donne, risorsa e sfida del lavoro
di Lia Cigarini
Intervento al Convegno FIOM, Roma, 28 novembre 2019 >
20 milioni a Castellucci (Autostrade). Cosa si può fare, cosa c’entrano le donne
di Luisa Pogliana
Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, la società che controlla Autostrade, si è dimesso in seguito al crollo del ponte di Genova. Con 13 milioni di “incentivo alle dimissioni”, a cui vanno aggiunti la liquidazione, un cospicuo pacchetto di stock option, e perfino la casa e l’auto pagate dall’azienda ancora per un anno. Si calcolano circa 20 milioni.
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