di Maria Esposito Siotto
A Santa Margherita Ligure si tiene oggi la prima Conferenza G20 dedicata alle donne: questa lettera aperta chiede una svolta politica. Ci si centri sulla differenza femminile, senza limitarsi a discorsi paritari: le donne chiedono un cambio da lungo atteso. >
Dalla rete
Per le donne afghane, un’iniziativa del Trust Nel Nome Della Donna
di Alveare Milano e Lecce
Il Trust Nel Nome Della Donna si sta mobilitando per aiutare concretamente le donne afgane, finanziando una Ong italiana che opera da anni sul territorio e che si sta occupando di questa immane tragedia. >
Afghanistan: quello che si può fare
di Bianca Pomeranzi
Le immagini atroci dell’aeroporto di Kabul ci hanno annichilito. La rabbia e la paura di una popolazione disperata hanno preso il sopravvento sulla nostra apatia verso una guerra lontana di cui tutti, adesso, sembrano vergognarsi.
Il dolore per chi rimane, per le molte e i molti che vedranno la loro vita in pericolo o annientata, per bambine e per giovani che perderanno la possibilità di scegliere il futuro non può di nuovo annegare nell’enfasi del “salviamo le donne” dall’alto della nostra libertà. Né possiamo accettare che le afghane siano ostaggio di una guerra persa nel finto scontro tra patriarcati. >
RAWA: non si può credere che i diritti delle donne e la democrazia facessero parte dei piani di USA e NATO
di RAWA (Revolutionary Association of the Women of the Afghanistan)
La Afghan Women’s Mission ha contattato RAWA per chiedere di cosa ha bisogno durante questa emergenza. In questo breve dialogo con la condirettrice di Afghan Women’s Mission, Sonali Kolhatkar, la RAWA spiega come si stia evolvendo la situazione a partire dalle proprie osservazioni >
A fianco delle donne dell’Afghanistan
Casa internazionale delle donne
Assistiamo all’avanzata dell’esercito talebano in Afghanistan mentre da Kabul invasa giungono le prime immagini e le prime notizie di terribile violenza agita contro la popolazione tutta e contro le donne in particolare. >
Afghanistan
di Udipalermo
Ancora una volta misuriamo l’ipocrisia e il cinismo della politica maschile e i suoi effetti devastanti su donne, uomini e bambini e bambine. Dopo 20 anni di guerra, giustificata con la necessità di combattere il terrorismo jihadista, di esportare la democrazia, di affermare i diritti delle donne, si abbandona un Afghanistan straziato in mano ai talebani, di cui l’occidente ben conosce efferatezza e estrema misoginia. >
Afghanistan: «Non possiamo semplicemente andar via»
di Annalisa Cangemi
Il Pd propone l’attivazione immediata di corridoi umanitari. Gli eurodeputati dem hanno scritto alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e all’Alto rappresentante Josep Borrell per chiedere un Consiglio Ue straordinario, per aiutare i profughi in fuga dall’Afghanistan, ormai in mano ai talebani, dopo il ritiro delle forze Usa e Nato. In particolare donne, bambini e minoranze invise al regime integralista sono le categorie più in pericolo. >
Non lasciamole sole, non lasciamoci sole
di Marina Terragni
La libertà femminile era stato il vessillo dei “liberatori” occidentali. E la libertà femminile è il primissimo bersaglio della restaurazione talebana in Afghanistan. >