di Franca Fortunato
Il prossimo 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne sarà accompagnata da due sentenze che rendono giustizia a quelle madri a cui da anni vengono sottratti i figli perché tentano di proteggerli dal proprio ex compagno, uomo violento e maltrattante >
Dalla stampa
Kiev avvisa Di Cesare: macché intellettuale, “è solo una filo-russa”
di Salvatore Cannavò
«È una guerra alle idee». Donatella Di Cesare, filosofa, volto noto dell’odierno pacifismo, commenta così la notizia, rilanciata dal quotidiano online Open, che la vede bersaglio del governo ucraino. >
Vanessa Nakate: il clima visto dal Sud del mondo
di Sara Gandolfi
Greta quest’anno non c’è. «È ora di consegnare il megafono a chi ha storie da raccontare», ha detto per giustificare l’assenza a Sharm el-Sheikh. C’è, invece, l’amica Vanessa Nakate >
Naufraghi, migranti, persone
di Annalisa Camilli
«Non sono naufraghi, sono migranti», dice la presidente del consiglio Giorgia Meloni commentando la decisione della autorità sanitarie di far scendere dopo l’attracco tutte le persone rimaste a bordo delle navi umanitarie Geo Barents e Humanity per diversi giorni, bloccate dall’ennesimo decreto che intende mettere in discussione la legge del mare, il diritto internazionale e i princìpi fondamentali sanciti dalla Costituzione. >
Le donne e i veri tabù sulle pari opportunità. Lettera a Roccella
di Alessandra Bocchetti
Gentile ministra Roccella… >
Eravamo più di cinquanta pacifisti “non pericolosi”
di Luciana Castellina
«Beh, siamo più di cinquanta, ma non siamo pericolosi». Così, ironico, Landini ha cominciato il suo discorso che ha concluso la manifestazione per la pace di Piazza San Giovanni a Roma ieri. >
Ci hanno condotto sull’orlo di una guerra nucleare
di Franca Fortunato
Oggi [sabato 5 novembre ’22, Ndr] mi unirò alla manifestazione promossa dall’associazione “Europe for Peace” per chiedere che in Ucraina tacciano subito le armi e si apra un negoziato di pace per scongiurare il pericolo di una guerra nucleare. >
Intervista a Medea Benjamin di Code Pink: «Sempre più urgente un movimento pacifista in Usa»
di Luca Celada
La prima presa di posizione progressista per la pace è finita catastroficamente. Difficile definire altrimenti l’appello per una conclusione negoziata al conflitto ucraino prima sottoscritto la scorsa settimana da trenta parlamentari del progressive caucus (tra cui Alexandria Ocasio Cortez, Rashida Tlaib e Ilhan Omar), ma successivamente “ritirato” dopo 24 ore e una pioggia di critiche piovute da ogni parte, ma specialmente “da sinistra.” >