di Antonella Mariani
Novecento giorni senza scuola. Il 20 marzo le porte delle aule si sono riaperte per i bambini, le bambine e per i ragazzi. >
Dalla stampa
«Stupri come arma di guerra. Non sono stata l’ultima»
di Sara Lucaroni
La forza della donna di pace Nadia Murad non sta tanto nel coraggio, nella lotta per la giustizia come un dovere, nel diritto di rimarginare ferite. >
I nostri figli uccisi. Ebrei e palestinesi, basta odio
di Lucia Capuzzi
L’una è ribelle dalla nascita: sostiene di aver compiuto il primo gesto di disobbedienza civile a cinque anni. L’altra non avrebbe mai pensato di diventare un’attivista. >
Noi, un palestinese e un israeliano che si battono per la stessa pace
di Sveva Haertter
Abbiamo incontrato Suleiman Khatib ed Elie Avidor, attivisti di “Combatants for Peace” che dal 7 al 10 marzo saranno in Italia, ospiti di “Circonomia” per partecipare al Festival della transizione ecologica che si terrà a Fano dal 7 al 10 marzo prossimi. >
Il cuore pensante delle donne per il cambio di civiltà
di Pinella Leocata
Catania. Il loro 8 marzo non è all’insegna della rivendicazione e della protesta, ma della trasmissione del pensiero femminista che esalta la gioia di vivere e la bellezza del quotidiano e delle relazioni basate sul rispetto e sulla valorizzazione della differenza >
Mi ha salvato un bambino immaginario
di Benedetta Tobagi
Un amore tossico, violenze psicologiche, gelosia morbosa e umiliazioni Poi la folgorazione: l’idea di un figlio nelle mani di un uomo del genere La forza di andare via e quella di ricominciare. Con grande fatica >
Negli occhi di Marjane il dramma della rivoluzione iraniana
di Cristina Piccino
Quando la incontriamo la prima volta Marjane ha otto anni, è figlia amatissima di una famiglia iraniana benestante laica e politicamente molto attiva nella critica contro lo Scià di Persia, lo zio comunista è stato in prigione e lei è affascinata dalle sue storie. >
Nell’Afghanistan dei Talebani le donne sono sempre più invisibili
di Cristiana Cella
Gli estremisti governano il Paese nell’indifferenza globale e soffocano sempre di più la popolazione femminile. Non solo nei villaggi ma anche nelle città, dove aumentano i controlli e arresti arbitrari. Il racconto di un’attivista locale. >