1 Gennaio 2005
Le Monde diplomatique

“Un mondo di pace è possibile” di Nella Ginatempo

Giuliana Sgrena

È l’utopia il filo che percorre tutto il libro di Nella Ginatempo, come si può intuire dal titolo della pubblicazione: Un mondo di pace è possibile. Una “utopia concreta” la definisce Ginatempo quando individua nella scelta della non violenza il primo passo per disarmare la violenza, la violenza dell’impero. Il libro è una raccolta di riflessioni critiche lungo il filo rosso della “guerra globale”: dalla prima alla seconda guerra del Golfo passando per i Balcani e l’Afghanistan (1991-2004). L’autrice insiste sul passaggio dalla guerra fredda a quella globale: “intesa come scenario mondiale in cui sono potenzialmente coinvolti tutti i continenti, compresa l’Europa e anche l’Onu che aveva giuridicamente bandito la guerra” (e anche l’ Italia lo ha fatto nella Costituzione). Ginatempo analizza le fasi dalla caduta del muro nel 1989, alla fine del bipolarismo e all’affermarsi dell’unilateralismo della superpotenza americana che ha fatto della guerra lo “strumento di dominio”. Alla quale si contrappone il movimento contro la guerra: “no alla guerra senza se e senza ma”, quindi a tutte le guerre. “È nato qualcosa di nuovo. È difficile riconoscerlo per chi ne sta fuori. Ma è facile riconoscerlo per chi lo sognava da più di vent’anni …. Ma io sento che si realizza un sogno: lo sviluppo tumultuoso di un soggetto rivoluzionario mondiale“, scriveva Ginatempo nel novembre del 2002 al Forum sociale di Firenze.

 

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