Luisa Muraro

Luisa Muraro, profonda conoscitrice del femminismo delle origini, è tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano (1975) e nel 1984 della Comunità filosofica Diotima. Ha lavorato al concetto della differenza, favorendone la divulgazione e contribuendo a renderlo imprescindibile anche nel dibattito politico e filosofico italiano. Autrice di molte monografie, ha pubblicato numerosi saggi e articoli, ospitati in riviste accademiche, ma anche in quotidiani e riviste indirizzate al grande pubblico.

Tra le sue pubblicazioni:
La signora del gioco. Episodi della caccia alle streghe, Milano, Feltrinelli, 1976.
Maglia o uncinetto. Racconto linguistico-politico sulla inimicizia tra metafora e metonimia, Milano, Feltrinelli, 1981.
L'ordine simbolico della madre, Roma, Editori Riuniti, 1991.
Lingua materna, scienza divina. Scritti sulla filosofia mistica di Margherita Porete, Napoli, D’Auria, 1995.
Le amiche di Dio, Napoli, D’Auria, 2001.
Il Dio delle donne, Milano, Mondadori, 2003.
Guglielma e Maifreda, Milano, La
Tartaruga, 1985, 2003.
Al mercato della felicità. 
La forza irrinunciabile del desiderio
Mondadori (collana Saggi) 2009.
Non è da tutti. L'indicibile fortuna di nascere donna, Milano, Carocci, 2011.

Luisa Muraro

Dio è violent

Nottetempo 2012

pp. 75 - € 6,00

da: Alfabeta2, n, 21, luglio agosto 2012 – Intervista a Luisa Muraro

Occupiamo le sedi delle borse, occupiamo le piazze, occupiamo tutto. […] Poi bastano davvero quattro idranti [… ] per sgomberare plaza Catalunya e, soprattutto, lasciare in sospeso ogni domanda?

Luisa Muraro: Partirei da una constatazione semplice e al tempo stesso radicale: il contratto sociale è entrato in agonia, non vale più. Dobbiamo partire da qui, per capire la ragione per cui non ci rispondono, perché ci muoviamo, entriamo, occupiamo e non troviamo più nessuno. Al massimo, troviamo la violenza. Perché un dato è chiaro, in questo scorcio di nuovo Millennio, ossia che la violenza ha preso ovunque il posto della politica. La politica è mediazione, la violenza no. Per rispondere al meglio alla sua domanda, vorrei prima spiegare le motivazioni che mi hanno spinta a scrivere Dio è violent (Nottetempo edizioni, Roma 2012), passando poi alle intenzioni.

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