Carson McCullers

La ballata del caffè triste

Einaudi 2013

pp. 168

Traduzione di Franca Cancogni

«Non era sempre stato un caffè. Miss Amelia aveva ereditato il fabbricato dal padre ed era una bottega che per lo piú teneva generi alimentari, fertilizzanti e altri prodotti come farina e tabacco da fiuto. Miss Amelia era ricca. Oltre la bottega aveva in funzione, a tre miglia nell’interno della palude, una distilleria da cui usciva il miglior liquore della zona. Era una donna alta e scura, con ossa e muscoli da uomo, i capelli tagliati corti e spazzolati all’indietro sulla fronte e nel viso bruciato dal sole un che di teso e sofferto. Avrebbe potuto essere bella se già allora non fosse stata un po’ strabica. E c’era anche chi l’avrebbe corteggiata, ma Miss Amelia non si curava dell’amore degli uomini e preferiva la solitudine».

Carson McCullers,

***

Il ritratto di una donna strana e spigolosa e del mondo di reietti e delusi che le ruota attorno. E che nel suo caffè ritrova, seppure per poco, una ragione per tirare avanti.

 

Print Friendly, PDF & Email