Maria Alessandra Soleti, nata nel 1974, si è laureata in Filosofia all’Università di Siena, con la tesi Un processo ancora aperto. Una donna a viso scoperto in uno spazio pubblico, poi vincitrice nel 2009 del Premio “Grazia Zerman”. Ha conseguito un Master in Traduzione letteraria e editing dei testi all’Università di Siena, in quell’occasione ha collaborato come redattrice presso la casa editrice Baldini Castoldi Dalai. Nel 2008 ha pubblicato un saggio per la rivista «Storia delle donne» di Firenze dal titolo Antigoni allo specchio: la lezione d’amore di Margherita Porete. Nel 2011 il libro Margherita Porete: un processo ancora aperto. Una voce mistica nell’Europa tardomedievale (Il Poligrafo, Padova)

Maria Alessandra Soleti

Mediatrici di sapienza.

Orthotes 2015

pp. 412 - € 25

Il riflesso della tradizione profetica e femminile in Christine de Pizan

Sola perché unica, scandalosa perché fuori dalla scena, sono solo alcuni dei tratti messi in rilievo nell’agire di Christine de Pizan: la sua parola si fa militante, per essere qui sezionata, ascoltata e seguita fino al suo canto finale. Il “cammino di lungo studio” è però percorso a ritroso, dall’ultima composizione in versi della poetessa si attraversa una parte della sua ricca produzione. Si avanza l’invito a cercare segni e idee condivise con precedenti figure femminili. Una trama densa di fili da intrecciare, ne risulta un ritratto inedito della Pizan, una lettura innovativa dei suoi testi. Prima donna che compose in volgare per professione, che giunse a rappresentare sé nell’atto di scrivere in splendide miniature. Molti i suoi primati, anche se non fu una rivoluzionaria, né una pacifista nel senso moderno del termine. Questa “scriba ispirata” non è presentata neanche come una femminista ante-litteram: la protagonista di questo libro impugnò la penna come strumento di mediazione, si riconobbe nella guida della Sibilla, per annunciare un altro modo di avvicinarsi alla conoscenza.

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