26 Maggio 2014
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200 anni di Mansfield Park

di Giuliana Giulietti

Esattamente duecento anni fa il 9 maggio 1814 Jane Austen pubblicava Mansfield Park, un romanzo bellissimo forse il più profondo uscito dalla sua penna, certamente – secondo il giudizio di Tony Tanner l’acuto e compianto critico inglese – uno dei più profondi del diciannovesimo secolo.
Tra la primavera e l’inverno di quello stesso anno Jane Austen raccolse in un quaderno intitolato Opinions Of Mansfiled Park, i commenti che la lettura del nuovo romanzo suscitava tra i parenti e gli amici, i quali – pur considerandolo non del tutto all’altezza o così intelligente o brillante o piacevole come Orgoglio e Pregiudizio– espressero per lo più un giudizio favorevole. La trama era ottima i personaggi ben caratterizzati e chi ne preferiva uno chi un altro. In quanto a Fanny Price, l’eroina di Mansfield Park,le opinioni erano discordanti. La madre di Jane Austen la trovava insipida, sua nipote Anna non la sopportava, il fratello George la detestava, al contrario i fratelli Edward e Francis e la sorella Cassandra, l’adoravano.
Jane Austen sorvegliava con interesse la ricezione dei suoi libri e per Mansfield Park che sapeva diverso dai due precedenti (Ragione e Sentimento, Sense and Sensibility, 1811 e Orgoglio e pregiudizio, Pride and Prejudice, 1813) aveva un occhio particolare. Lo dimostrano la lista di opinioni da lei scrupolosamente compilata e una lettera del 1 aprile 1816 al suo editore John Murray che era anche proprietario della “ Quarterly Review” su cui Walter Scott aveva recensito in forma anonima Emma:

Caro signore,
vi restituisco con molti ringraziamenti , la “Quarterly Review”. Credo che l’autrice di Emma non abbia di che lamentarsi per come vi è stata trattata, se non per la totale omissione di Mansfield Park: non può non dispiacermi che un uomo intelligente come il recensore di Emma lo consideri indegno di nota.

Mettendo in luce la miopia dell’illustre recensore, Jane Austen dice del suo romanzo una cosa importante: bisogna essere lettori attenti e intelligenti per coglierne la bellezza e la complessità. Nel corso dell’Ottocento nonostante la disattenzione di Walter Scott, Mansfield Park fu ampiamente lodato e nel 1878 in un articolo pubblicato sulla “Revues Des Deux Mondes” Léon Bucher lo presenta come il capolavoro di Jane Austen.

[…]

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