9 Aprile 2016

Sarah Lucas. Il corpo del pensiero, la realtà del vuoto, la potenza della differenza sessuale.

di Marta Equi

 

Questo week end in occasione del Mi Art, Fondazione Trussardi e MiArt organizzano una installazione / mostra di Sarah Lucas, artista inglese “classificata” dai critici e critiche d’arte come appartenente al gruppo  “Young British Artists.” Leggevo delle cose su di lei e ho trovato un articolo, che propongo di seguito. L’articolo  non è nuovo, è stato scritto nell’agosto del 2015 in occasione della Mostra La Grande Madre, di cui in Libreria si è scritto e parlato. Lei era presente in questa mostra e nell’articolo di seguito è intervistata da Massimiliano Gioni, il curatore della mostra di Palazzo Reale.

 

Perché lo propongo? Perché con semplicità Lucas dice delle cose precise e importanti. Importanti anche alla luce della considerazione che è stata fatta di lei e della sua arte. Spesso considerata aggressiva, pessimista, parte di un certo tipo di arte…. risponde così a Gioni che le chiede Pensi che l’arte abbia un sesso? (io mi immagino, tendenziosamente, lo ammetto, che la sua domanda si aspettasse una certa risposta, certo che no l’arte non ha né genere né sesso!)

 

“A tutti è toccato un sesso. Ed è sempre la prima cosa che vedi di una persona. Non c’è scampo. L’arte non fa eccezione. Anche gli artisti che non hanno mai mostrato il loro volto in pubblico saranno considerati e ricordati per prima cosa in quanto uomini o donne. Quando ho preso coscienza di ciò, ho deciso di presentare me stessa nei miei lavori sotto forma di autoritratto. “Perché far finta di niente? – ho pensato – se questo è un fattore imprescindibile perché non usarlo con tutta la sua potenza?”

 

E poi le domanda dell’ambiguità attorno a cui, il curatore dice, ruota l’opera dell’artista. Lei risponde Mi piace l’ambiguità perché le regole non sono mai così giuste o perfette. (…)  Ma non è sufficiente per descrivermi. E i vuoti, quando vengono individuati, sono invece reali e ricchi di possibilità. Ogni cosa trova il suo posto nel mondo in autonomia. E io cerco di prendere per me stessa tutto lo spazio vitale che posso.”

 

I vuoti sono reali e ricchi di possibilità. Ogni cosa trova il suo posto nel mondo in autonomia. E io cerco di prendere per me stessa tutto lo spazio vitale che posso.

 

“Cos’è la scultura per te? Un corpo concreto di pensiero, fuori da me stessa.”

 

Qui il link all’intervista

http://www.marieclaire.it/Attualita/interviste/Massimiliano-Gioni-Intervista-Sarah-Lucas#1

 

(www.libreriadelledonne.it, 9 aprile 2016)

 

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