6 Febbraio 2020

Sette giorni, sette femminicidi

di Marisa Guarneri


Sette giorni, sette femminicidi la scorsa settimana e questa settimana va nello stesso modo.

Che cosa accade? Ci sono due aspetti a parere mio: l’inviolabilità del corpo femminile, è un principio basilare per poter affrontare la violenza maschile contro le donne e necessita di un percorso all’interno della consapevolezza di sé di ogni donna. Questo percorso e questa consapevolezza si stanno rafforzando e così la legittimazione che ogni donna si dà per sottrarsi alla violenza.

È questo il primo passo verso la libertà femminile. Molte donne stanno affrontando, pur correndo dei rischi, la scelta di rifiutarsi alla violenza. Quanto c’è intorno a loro è arretrato per stare al passo con queste scelte. Istituzioni, tribunali, questure e in generale i pacchetti di politiche contro la violenza sessista sono scomposti e poco coordinati. A cominciare dal Codice Rosso.

Le donne sono convinte e coraggiose in tutto il mondo ormai e si raccordano in grandi avvenimenti di piazza ovunque. Cosa frena ancora un cambiamento radicale delle relazioni uomo-donna: il rifiuto conscio e inconscio degli uomini di accettare il procedere della libertà femminile.

A costo di uccidersi. Le prese di posizione di alte autorità dello stato di questi giorni ci dicono che lo scontro è al suo massimo. La violenza contro le donne non esce però dalle considerazioni sulla emergenza. Gli uomini hanno la possibilità e l’occasione di riflettere sulla questione dell’inviolabilità femminile e di pensarla come un proprio obiettivo. Costruendo intorno azioni e modi di far politica che la mettano al centro.

I patti del passato simbolici e politici sulla legittimità dell’uso dei corpi delle donne sono scaduti. Pensiamo al me-too, dobbiamo vegliare sulle tecnologie e le invenzioni dell’oggi che servono a mascherare il protrarsi di questo patto.


(www.libreriadelledonne.it, 6 febbraio 2020)

Print Friendly, PDF & Email