17 Ottobre 2018
Quotidiano Nazionale

Il rettore della Normale: «Impossibile promuovere le donne, su di loro insulti e calunnie»

di Guglielmo Vezzosi

 

Pisa, intervista a Vincenzo Barone: «Se una collega fa carriera si scatena una guerra di veleni»

 

Donna e scienziata, bello ma difficile, per non dire impossibile, almeno quando si tratta di entrare alla Scuola Normale, la prestigiosa istituzione universitaria, fondata da Napoleone Bonaparte, che proprio domani inaugura l’anno accademico numero 208. È una vera e propria crociata, che muove dall’interno della Scuola pisana, per impedire che il gentil sesso salga in cattedra in un ambiente che conta appena 7 donne su 40 docenti. Una battaglia in cui non si risparmiano colpi bassi, lettere anonime, fake news e storie volgari di sesso per gettare discredito sulla malcapitata di turno. Stufo di un clima evidentemente esplosivo, il direttore Vincenzo Barone, impegnato in una operazione di svecchiamento della Scuola, ha deciso di denunciare un andazzo intollerabile.

Professore cosa sta succedendo alla Normale?

«È presto detto. Ogni volta che si tratta di valutare o proporre il nome di una donna per un posto da docente, si scatena il finimondo».

Ovvero?

«Si parla di tutto, meno che di preparazione, merito e competenze, che dovrebbero essere i soli criteri per valutare un accademico».

Il vecchio metodo delle calunnie per screditare candidati sgraditi o concorrenti?

«Calunnie belle e buone, con l’aggiunta, come accaduto in anni recenti, di lettere anonime e notizie false diffuse ad arte».

Con quali contenuti?

«Offensivi, con espliciti riferimenti sessuali, volgari e diffamatori. Anche se missive anonime sono state utilizzate per colpire pure candidati uomini».

La macchina del fango non risparmia nessuno dunque.

«È così, ma se per gli uomini in genere il copione è quello di additare il maestro che vuole proteggere l’allievo prediletto, per le donne c’è l’aggiunta di risvolti volgari e riferimenti alla vita privata, del tutto inaccettabili e per di più falsi. Non mi stupirei, visto il clima, di vedere prima o poi anche attacchi magari sulle tendenze omosessuali di qualcuno».

Il corpo docente oppone resistenza alla sua rivoluzione?

«Noi dobbiamo uscire, aprirci, essere innovativi e vincere, come stiamo facendo, la scommessa del futuro. Qui contano merito, studio, competenza. Il resto sono pettegolezzi».

E il direttore come può intervenire?

«Sono stato anche tacciato di voler assumere delle incompetenti. Ma il problema dobbiamo porcelo: non è possibile che non ci sia nessuna docente donna brava, preparata e meritevole di un posto alla Normale».

Eppure una donna lei è riuscito ad assumerla.

«Evviva. È appena arrivata a Pisa la professoressa Annalisa Pastore. Un record assoluto in 208 anni di vita della Scuola: è il primo ordinario della classe di Scienze».

Bene dunque, ma è stata per caso sua allieva?

«Ha svolto una brillante carriera in Inghilterra e a Pavia. Ma a ben pensarci ha sostenuto un esame con me, decenni fa, ripeto, decenni fa. Questo non era ancora venuto fuori. Mi sembrava strano che per questa nomina non si fosse ancora scatenato il finimondo».

(Quotidiano.net, 17 ottobre 2018)

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