16 Maggio 2018
DeA - Donne e Altri

Lettera alle consigliere romane del M5S: incredibili le vostre parole sulla Casa delle Donne


– Alla Presidente Commissione Elette Comune di Roma Gemma Guerrini

– Alle Consigliere Comunali M5S di Roma: Simona Donati, Donatella Iorio, Monica Montella, Maria Agnese Catini, Valentina Vivarelli, Carola Penna

– p.c. Alla Sindaca di Roma Virginia Raggi

 

Leggendo la relazione della Presidente della Commissione delle Elette, sottoscritta dalle consigliere comunali del M5s, e che sarà oggi alla base della discussione del Consiglio Comunale, due cose ci hanno sorprese:

– è la prima volta che un gruppo di donne con ruoli istituzionali scrive, nero su bianco, che l’esperienza lunga 40 anni della Casa Internazionale delle Donne sarebbe sostanzialmente un fallimento;

– la relazione non fa alcun riferimento neppure casuale ai Movimenti delle Donne, alle lotte combattute, alle conquiste ottenute, al pensiero femminista e femminile che tanto hanno contribuito in mezzo secolo ad affermare e a consolidare la libertà di tutte, anche la vostra, e che ha avuto nella Casa delle Donne una delle sedi simbolicamente più significative.

Secondo voi la Casa avrebbe fatto solo un po’ di cultura. Non ne riconoscete la valenza politica prima ancora che sociale e non attribuite alcun valore economico alla molteplicità di servizi svolti per decenni verso tante donne. Per voi contano solo i debiti da saldare al Comune (cosa a tutti nota da molti anni dal momento che un affitto troppo alto non può essere pagato da nessuna struttura che svolga un ruolo sociale e di servizio) e per questa ragione ne sancite la fine.

Sgomenta il tono burocratico e liquidatorio della vostra relazione, come se non si trattasse di un luogo significativo per Roma e per migliaia di donne e di cittadini. Come se nulla contassero socialità e relazioni, elementi costitutivi di una buona vita nelle città.

Non vogliamo protestare. Lo faremo in altre sedi e modi. E neppure contestarvi punto per punto i dati nudi e crudi. Non tocca a noi farlo.

Solo dirvi che ci aspetteremmo, come sta avvenendo in altri Comuni, l’apertura di un tavolo di confronto trasparente e pubblico teso alla salvaguardia delle molteplici realtà sociali significative di questa città.

Chiudere decine di strutture culturali, sociali e aggregative perché non producono abbastanza reddito può forse portare un po’ di soldi nel vostro bilancio ma quanto impoverirebbe il tessuto connettivo che tiene insieme Roma?

Sul serio questa Amministrazione e questa Giunta vogliono connotarsi per la loro ostilità verso tante donne?

 

Il gruppo femminista del Mercoledì:

Fulvia Bandoli, Maria Luisa Boccia, Elettra Deiana, Letizia Paolozzi

Bianca Pomeranzi, Bia Sarasini, Stefania Vulterini

 

(www.donnealtri.it, 16 maggio 2016)

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