7 Novembre 2018

Milano: non si può chiedere di certificare l’impossibile

Comunicato della Rete contro l’Utero in Affitto


7 novembre 2018 Nessuno nasce da due uomini. Chi invece va all’estero per aggirare il divieto italiano contro l’utero in affitto premedita di imporre l’iscrizione anagrafica del/la neonata come figlio/a “di due padri”, strumentalizzando “il migliore interesse del/la minore”. Il migliore interesse del/la minore è non essere separato/a per contratto e per soldi da chi l’ha messo al mondo: sua madre. Apparteniamo al movimento femminista e al movimento lgbt, e in nome della non commerciabilità dell’umano siamo contrari/e all’utero in affitto.Se ci sono creature nate da GPA, egoisticamente private della madre e registrate con un solo genitore, il/la partner del genitore devono, se lo vogliono, chiedere di essere registrati come genitori adottivi – adozione in casi particolari -. In caso contrario si istituirebbe per le persone omosessuali una corsia privilegiata, mentre la Costituzione (art. 3) ci vuole uguali davanti alla legge. In nome della verità, c’è un genitore e un genitore adottivo, non due padri.Siamo, inoltre a favore della riforma della legge sulle adozioni, così da permettere un’adozione che tuteli appieno gli unici diritti concreti: quelli del bambino.Resta tutta la costernazione di fronte alla messa al lavoro della gravidanza, e alla separazione immediata del/la neonato/a dalla madre (si impedisce perfino l’allattamento per evitare l’attaccamento e la continuazione della relazione fusionale): non è ai diritti dei bambini che pensano gli utilizzatori della gpa, ma al proprio vanto.Se vi sono tuttavia bambine/i già al mondo via Gpa, che il genitore non biologico intraprenda il percorso dell’adozione, e non si pretenda che lo Stato certifichi ciò che non può darsi.Come Rete contro l’Utero in Affitto, infine, accogliamo con interesse l’istituzione di una Commissione presso il Consiglio Comunale di Milano che discuterà di utero in affitto e delle registrazioni dei cosiddetti “due padri” all’anagrafe, e ci rendiamo da subito disponibili a essere audite. 

Rete contro l’Utero in Affitto (ArciLesbica, RadFem Italia, RuA, Se non ora quando-Libere, Se non ora quando – Genova, Udi), Aurelio Mancuso

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