8 Dicembre 2019

Uomini contro la prostituzione


Siamo uomini e siamo contrari all’istituzione della prostituzione, che costringe moltissime donne, ragazze, minori e uomini alla schiavitù sessuale.

Riconosciamo che la domanda di “sesso” a pagamento è per la stragrande maggioranza maschile; l’Italia è uno dei principali Paesi di provenienza del turismo sessuale, anche minorile, e importa donne da Paesi poveri per avviarle allo sfruttamento sessuale, sia tramite la tratta di esseri umani, sia tramite altri canali più o meno legali. Riconosciamo altresì che la prostituzione non è un mondo a sé, ma è in piena contiguità con le altre forme di violenza maschile: è violenza sessuale, è violenza psicologica, è violenza relazionale, è violenza economica e purtroppo spesso anche fisica.

Riteniamo che si debba lavorare per abolire la prostituzione colpendo chi la sfrutta, non le donne prostituite. L’attenzione deve rimanere sulla scelta maschile di comprare accesso sessuale al corpo di una donna; il grado di libertà di scelta femminile in ciò è largamente secondario. La prostituzione è il perfetto collegamento tra patriarcato e capitalismo, pertanto suddivide le donne in segmenti di mercato, proprio come gli animali in gabbia: solo chi è dotato di grandi risorse economiche può permettersi una facciata “etica” per lavarsi un poco la coscienza, ma il grosso della domanda riguarda “risorse” brutalmente sfruttate. Il grado di libertà di scelta è in funzione alla disponibilità economica del compratore. Per lo stesso motivo, come in tutti i mercati, è la domanda a determinare l’offerta ed è dunque lì che è necessario colpire.

Alle donne dobbiamo offrire percorsi volontari di uscita dalla prostituzione. Dobbiamo formare le forze di polizia perché da elemento di repressione diventino una risorsa a cui rivolgersi in caso di violenza da parte di “protettori” e “clienti”. Riconosciamo che ci sono numerose femministe, gruppi, associazioni, ONLUS che già fanno un grandissimo lavoro di recupero delle vittime della prostituzione, oltre a fare attivismo e divulgazione. Riteniamo però che sia necessario che si levi anche una voce maschile; che ci parliamo tra uomini per dirci con forza che chi paga compie quello che è a tutti gli effetti uno stupro più o meno regolamentato e mediato dal denaro, un atto contrario ai diritti umani.

Riconosciamo infine che la pornografia di massa è in perfetta contiguità con la prostituzione: da essa si alimenta e alimenta le richieste sempre più estreme degli uomini nei confronti delle donne. La pornografia non è finzione, è realtà. I corpi sono reali, i fluidi sono reali, le percosse, gli sputi, le umiliazioni, sono reali. È finta solo la cornice in cui tutto ciò viene inserito. Pertanto riteniamo che sia necessario fare campagna contro l’uso di pornografia e boicottare le aziende conniventi con il mondo del porno.

Non chiuderemo più gli occhi, le orecchie, la bocca. Denunceremo con forza gli uomini che comprano il corpo delle donne, e tutte le forme subdole in cui noi uomini utilizziamo la prostituzione in senso lato: come ricatto, come scambio sessuo-economico, eccetera.


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