17 Giugno 2019
Repubblica

È morta Simona Mafai

di Sara Scarafia


Palermo. Folla a Villa Niscemi per i funerali laici dell’ex senatrice. Le sue parole: «La vecchiaia è un’inquilina scomoda ma la ringrazio perché ho potuto rivedere la mia vita e confermare le mie scelte» 


La città si raccoglie a Villa Niscemi per l’ultimo saluto a Simona Mafai. Ci sono i compagni con i quali ha condiviso il suo impegno politico e ci sono le donne che ha riunito e incoraggiato, alle quali ha insegnato che la militanza è impegno quotidiano.

«Simona ha trasformato in impegno politico quotidiano il suo vissuto – dice il sindaco Leoluca Orlando – ma io non posso non ricordare il decennio degli anni Ottanta, quando in Consiglio comunale, su posizioni opposte, abbiamo avviato quel cammino che avrebbe portato alla rottura del sistema politico-mafioso della città. La palude rischiava di inghiottirci tutti. Devo ringraziarla».

Alla cerimonia laica ha preso la parola Rosalba Bellomare, ex-consigliera comunale che con Mafai ha vissuto anni di impegno e che con lei nel 1991 ha fondato la rivista Mezzocielo. «Il suo ultimo impegno è stato Prendiamo la parola: riunire le donne, ancora, nel nome di un’idea di giustizia e impegno».

Bellomare ha letto alcuni appunti di Simona Mafai: «Sento che vorremmo contribuire a un decente futuro della Sicilia: ma come? I partiti ci imprigionano. Dobbiamo esserci sì, ma con una gamba fuori».

«Non eravamo pronti – dice la figlia Raffaella De Pasquale che insieme con la sorella Sabina accoglie i tanti venuti a Villa Niscemi – continuavamo a rivolgerci a lei come a un grande albero. Non era pronta lei che pur considerando la morte una cosa possibile parlava della vecchiaia come di un inquilino scomodo che non doveva impedirle l’allegria di vivere e godere, non doveva impedirle l’azione nella società e nella politica alta, non doveva impedirle di sostenere gli altri. Quando il malore l’ha colpita era seduta al suo tavolo, si preparava ad andare a un incontro».

Al nipote Ruggero e al nipote Nic il compito di leggere un ricordo intimo: «Cosa è stata per noi la nonna? Il linguaggio. Dolce nell’infanzia; paziente e costante nell’adolescenza quando ci chiedeva di studiare il greco e il latino. La nonna adorava sedersi attorno a un tavolo con cibo e vino. Mentre crescevamo ci ha regalato tanti libri. Mi venne a trovare a Rotterdam, aveva 80 anni e la trovai su un risciò a pedali». Nicola legge una dedica: «Che la poesia accompagni sempre la tua vita. Nonna Simona».

«Grazie Simona, grazie da tutte le donne» dice piangendo l’amica Adriana Palmeri, oggi direttrice editoriale di Mezzocielo, che negli ultimi anni le è stata al fianco come una terza figlia.

La cerimonia si chiude con le parole di Simona Mafai, quelle pronunciate per i suoi novant’anni: «Ho avuto una vita fortunata – scriveva – sono qui senza troppe ferite. Cerco di contenere l’invadenza della vecchiaia ma in fondo le sono anche grata perché mi ha dato la possibilità di guardare alla mia vita e rinnovare le mie scelte giovanili. Ci sono sempre stati donne e uomini che si sono arrovellati su quali potevano essere le migliori regole e leggi per convivere insieme, e forse perché ogni essere umano potesse vivere meglio. Sono stati una minoranza nei loro tempi, ma nell’insieme furono moltissimi ed hanno portato l’umanità a un maggior progresso». Il 5 luglio ne avrebbe compiuti 91.


www.mezzocielo.it


(Palermo, l’ultimo saluto a Simona Mafai: “Grazie da tutti noi”, la Repubblica, 17 giugno 2019)

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