10 Novembre 2018

Houston, abbiamo le Black Girl Magic

di Marina Catucci

Stati Uniti. 19 donne afroamericane si sono candidate per diventare giudice in Texas. E tutte e 19 sono state elette in un successo senza precedenti.


In Texas qualcosa è cambiato, lo ha dimostrato la corsa di Beto O’Rourke, che pur senza concludersi con una vittoria è stata comunque gloriosa. Ma questo «cambiamento» è dimostrato da un risultato inaudito conosciuto come Black Girl Magic, e arriva dalla contea texana di Harris, che comprende Houston, dove 19 donne afro-americane hanno corso per diventare giudice, e tutte e 19 hanno sono state elette.

Il nome se lo sono date loro, e hanno fatto la campagna elettorale in comune, proprio con lo slogan Black Girl Magic, con il supporto del partito democratico della contea di Harris, e si sono unite per una fotografia pre-elettorale di gruppo scattata durante l’estate all’interno di un’aula di tribunale.

L’impatto visivo è molto forte e rappresenta uno scossone non solo iconografico allo status quo del potere maschile e bianco. Le loro vittorie hanno segnato un livello di successo senza precedenti per i candidati giudici neri di sesso femminile in tutto il Paese e in quella contea.

Con una popolazione di oltre 4,5 milioni di persone la contea di Harris è più grande di 24 degli Stati

Usa, e circa il 70% della sua popolazione non è bianca.

Se vogliamo, dunque, l’anomalia c’era prima, e non ora che 19 giudici nere sono state elette. Una delle elette, LaShawn Williams, ha pubblicato su Facebook la foto con le colleghe scattata ad agosto, scrivendo: «Non avrei mai immaginato, il giorno in cui ho deciso di candidarmi per diventare giudice, che sarei diventata parte di un club di donne nere fenomenali, dotate, brillanti, forti, tutto ciò che spero di essere anch’io».

La loro vittoria si aggiunge alla lunga lista di primati che questo midterm ha registrato in tutta la nazione, con la più ampia gamma di candidati mai eletti al Congresso, tra cui 111 donne.

Tramite l’hashtag #Houston19, in molti sui social media hanno celebrato l’elezione di queste giudici che si ritiene riflettano più da vicino le comunità del Texas che rappresentano.

Questo evento rende conto anche della cifra complessiva di queste elezioni di midterm; se la fotografia dello staff di Trump composto solo da uomini bianchi di mezza età era sembrata disturbante e scollegata dal Paese, la foto che arriva dalla Camera rappresenta davvero una nazione dove le donne non sono invisibili e dove ci sono musulmani, nativi americani, transgender e gay.

Le 19 giudici afro-americane rappresentano la contea di Harris più dei loro predecessori e avranno da gestire compiti giudiziari e amministrativi, compreso il presidio di casi penali minori come i piccoli casi civili. La maggior parte di loro sono nate e hanno studiato ad Houston; hanno trascorso almeno una decina d’anni lavorativi collaborando con degli studi legali locali.

Le loro posizioni, portate avanti e spiegate agli elettori nei mesi scorsi, sono state innovative e coraggiose. Durante la sua campagna elettorale, Germaine Tanner, eletta presso il 311 Family Court, ha descritto la visita ai detenuti nelle carceri per il «Progetto Paternità» nella Contea di Harris, che mira a dare responsabilità ai padri, in modo da aiutare a cambiare il concetto della funzione maschile all’interno della famiglia.

Un’altra delle nuove giudici, Michelle Moore, ha spiegato sul suo sito web un approccio su tre fronti per lavorare con «giovani in difficoltà», che non sia punitivo ma rieducativo, basato su «riabilitazione, tutoraggio e istruzione».

(il manifesto, 10 novembre 2018)

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