8 Febbraio 2019
Osservatore Romano

Il più amaro pedaggio a una globalizzazione imperfetta

Le parole di Mattarella dall’Angola sul fenomeno delle migrazioni

Bruxelles, 7. «L’Africa è il Continente dell’oggi, protagonista di straordinari cambiamenti e questa consapevolezza deve guidare le nostre azioni». Sono parole del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, che si trova da ieri in Angola e che questa mattina è intervenuto all’Assemblea nazionale.

«L’interdipendenza tra Mediterraneo e Africa sub-sahariana è una realtà e include il “corridoio” che va dal Golfo di Guinea al Golfo di Aden», ha sottolineato il capo dello stato, parlando poi di risorse umane. Se è vero che, seguendo le attuali tendenze, la popolazione africana raddoppierà il proprio numero entro il 2050, raggiungendo i 2,5 miliardi — un quarto della popolazione mondiale stimata per quell’epoca — la sfida di fronte alla quale si troverà il continente sarà di creare, ogni anno, circa 15 milioni di nuovi posti di lavoro. E dunque Mattarella ha sottolineato che «si tratta di una prospettiva che richiede la saggezza da parte dei paesi africani di non disperdere il proprio capitale umano, leva primaria dello sviluppo».

Mattarella ha affrontato il tema delle migrazioni affermando che «le migrazioni di massa sono la più dolorosa spoliazione di futuro di un territorio; sono la resa a piaghe endemiche che affliggono l’umanità: la guerra, la fame, le carestie». Per questo il presidente ha definito il fenomeno delle migrazioni «il più amaro pedaggio a una globalizzazione imperfetta e ineguale».

(Osservatore Romano, 8 febbraio 2019)

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