1 Aprile 2016
Corriere della Sera

Istat, scoppia il caso Sabbadini. Cgil: «Estromessa la pioniera delle statistiche sulle donne»

di Redazione
Dal 16 aprile Linda Laura Sabbadini non sarà più la direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali di Istat, che cessa di esistere: la decisione dei vertici dell’istituto solleva un polverone. «È una delle cento eccellenze italiane»

Diventa un caso la decisione dell’Istat di togliere a Linda Laura Sabbadini l’incarico di direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali. Secondo l’ufficio stampa dell’Istat, si tratta di una decisione tecnica: l’Istituto di statistica è infatti in corso di riorganizzazione interna, per scelta del presidente Giorgio Alleva. La struttura, che ha sempre prodotto statistiche settoriali, verrà orientata verso una visione più organica e articolata delle indagini. Per cui non esisteranno più quattro Dipartimenti, ma solo due: quello per le Statistiche sociali e ambientali, che prima era diretto da Sabbadini, verrà riunito a quello per i Conti nazionali e le statistiche economiche, diretto da Roberto Monducci, che ora diventerà il direttore unico del maxi dipartimento. Una riorganizzazione che ha scatenato in poche ore una polemica, prima sui social media e poi nel mondo politico e sindacale. «Estromissione incomprensibile», commentano Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta, ricordando che «grazie al suo impegno l’Italia è all’avanguardia nel campo delle statistiche di genere, della ricerca sulle violenze alle donne, dei fenomeni sociali sommersi». Sabbadini, sottolineano i sindacati, «ha anche elaborato il Benessere equo e sostenibile, uno degli esperimenti più interessanti al mondo e molte generazioni di donne e ragazze son cresciute con le sue ricerche, le migliori in questi campi degli ultimi 20 anni», e «insieme al suo staff ha dato visibilità agli invisibili in materia di salute, sicurezza, benessere, violenza, lavoro, abusi ambientali e povertà». Il timore è che «il prezioso lavoro fatto possa andare disperso e questo sarebbe un impoverimento per il Paese, per le politiche sociali e di genere».
Sabbadini, classe 1956, è infatti una ricercatrice nota anche per il suo impegno a favore dei diritti delle donne e le statistiche prodotte dai suoi uffici mettevano in evidenza le discrepanze di genere anche nelle condizioni di lavoro e retribuzioni. Il Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali ha pubblicato finora le statistiche sul mercato del lavoro, dati molto sensibili perché descrivono l’effetto che le riforme del governo Renzi stanno avendo sull’occupazione e sulle quali non ci sono letture univoche. E infatti Linda Laura Sabbadini, nota anche per le apparizioni in pubblico, è stata insignita del titolo di commendatore dal 2006 «per l’importante e fortemente innovativo apporto fornito allo sviluppo delle statistiche ufficiali sociali e di genere in Italia e a livello internazionale», secondo quanto si legge sul sito dell’Istat. La prima a scrivere è stata su Twitter la giornalista Paola Tavella: «Linda Laura Sabbadini, fra le 100 eccellenze italiane e commendatora, pioniera delle statistiche di genere, conosciuta e stimata in tutto il mondo, è stata estromessa dai vertici dell’Istat dal suo ruolo di direttora di dipartimento». Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da Lorella Zanardo, autrice del documentario «Il corpo delle donne», che scrive: «Abbiamo peggior punteggio #genderGap #WEF2016 #Europe: anziché più #donne #Vertice eliminamo #RisorsaEccellente #LindaSabbadini @istat_it?».«Linda Laura ha fatto emergere le donne, prima assenti», dice in una nota la vice presidente del gruppo Pd alla Camera Titti Di Salvo. È intervenuta anche Mara Carfagna, ex ministra per le Pari opportunità: «Linda Laura Sabbadini è una innovatrice, una studiosa competente, è stata lei a fornirci il quadro della situazione in Italia su tematiche delicate come, ad esempio, la violenza sulle donne o la dimensione delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale», concludendo: «Non riusciamo proprio a comprendere la ratio della decisione dell’Istat».
Sabbadini si era candidata a diventare la direttrice del nuovo Dipartimento, ma a lei è stato scelto Monducci. Si era anche candidata a dirigere una delle nuove direzioni, che da dieci diventano sette, create nel corso della ristrutturazione dell’istituto: sia a quella sociale che a quella ambientale, ovvero i due settori di cui era esperta. Ma non è stata scelta per nessuna delle due. Il presidente dell’istituto, affiancato da un team di esperti, ha preferito altri nomi interni. Quindi, anche se restano ancora 4 direzioni da affidare, lei per ora resta senza un incarico preciso: rimane ovviamente dirigente di ricerca assunta a tempo indeterminato, ma senza un ruolo definito. Sarebbe la prima volta dopo anni: Sabbadini è stata direttore centrale dal 2001 al 2011 e poi capo-dipartimento dal 2011 ad oggi. Quando è arrivata la circolare: dal 16 aprile Linda Laura Sabbadini non sarà più la direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali di Istat, che cessa di esistere.

(Corriere della Sera, 1 aprile 2016)

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