21 Maggio 2016

Facciamo insieme le mappe dei modi di abitare Milano

Lettera dinvito a LabMi/3

24 maggio 2016, h18,30 in Libreria delle Donne, via Calvi 29, Milano

Cosa è succeso in LabMi/2 il 10 maggio 16?

Giornata di luci e ombre. Luci: persone nuove, donne e uomini, attratte/i dalla lettera d’invito; molte sono rimaste fino a tardi attorno all’osso di volerci capire a tutti i costi. Ombre: sostanziose domande e uno spezzatino di risposte. Chi ha memoria del vecchio 68 era entusiasta. Finalmente! Risultato della giornata: tutte frustrate.

Sorride chi ha esperienza di costruire un pensiero in modo davvero partecipato. All’inizio, quando tra noi ci guardiamo negli occhi, così vicine l’una all’altra, ciò che ciascuna/o ha preparato prima viene buttato nel cestino del “non senso” o “non opportuno”. Lì/ora non riusciamo a generare il clic della giusta parola. Quella che sa insinuarsi nei quadri mentali e aprire un’intuizione felice. E dà lì via a parole e narrazioni fertili. Fino a trovare il gong e batterlo con gioia.

A volte succede – è kairòs in azione – che domande, attese e tempi cozzino tra di loro irritando ancora e ancora. Oggi la torta non cuoce bene, non c’è niente da fare. La prossima volta che succederà, diremo: smettiamo, apriamo due bottiglie di vino, qualche patatina anche se fa male, e parliamo d’altro. Quel giorno, troveremo almeno poche buone parole.

Le domande, anche quando sono state borbottate, sono state precise e pertanto buone:

“Non so cosa posso fare personalmente“ “Mi aspettavo un’altra cosa” “Non capisco cosa volete” “Qual è il senso di fare la mappa del modo di abitare di XY?” “Ma di cosa parliamo e cosa c’entra con primum vivere? Dov’è la libertà femminile in questa impostazione del Lab?”. Le domande rispecchiano la fenomenologia completa dellessere in presenza, lì, tra di noi, adesso, per un motivo.

Vi invitiamo a LabMi/3 il 24 maggio per proseguire nel

disegno della mia mappa di abitare a Milano nella settimana di…”.

Subito su questo lavoro, il 24 maggio possiamo trattare 2-3 modi di abitare. Chi è disposta a fare la propria?

Centrare il lavoro sulla mappatura, nei prossimi LabMi fino a luglio, come può rispondere a tutti i problemi posti? Non può rispondere, è una strada per trovare le risposte tutte noi insieme. Vedremo cha all’inizio è semplice ma potrà diventare davvero complessa.

Abbiamo fiducia (esperienza) che fare mappe per ora è la strada giusta. Perchè? Perché la mappa è la sola scrittura dello spazio (disegno); perché i segni hanno una dimensione spaziale e assieme temporale (abitare); perché i segni, benchè astratti dallo stato reale dei luoghi che si attraversano, fanno emergere le immagini dellesperienza vissuta, bella o brutta che sia, la difficoltà del respiro, il caldo del sole, la piacevolezza del vento, il ricordo di altri luoghi. Possiamo interpretare come gli assetti fisici della città influenzino i modi del nostro vivere e le relazioni con le/gli altre/i. Stiamo migliorando gli strumenti. Per lavorare meglio.

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