11 Giugno 2013
www.combonifem.it

Femminile, plurale

di Elena Guerra

 

Il genere umano è femminile all’Università di Lipsia. La proposta arriva dal fisico Kosef Kaes, facendo modificare oltre alle parole anche carte intestate, biglietti da visita e siti web, i nuovi riferimenti come Professorin, Assistentin,Wissenschaftlerin o Rektorin, cioè professoressa, assistente (ma in tedesco il maschile e il femminile sono diversi), ricercatrice e rettrice.

 

E in Italia? La notizia farà scalpore, ma qualcosa si sta finalmente muovendo, come già avviene in diverse realtà tra carta stampata e portali web (Combonifem per esempio). Anna Finocchiaro, durante il suo ministero alle Pari opportunità, emanò una direttiva, circolata nelle scuole italiane e negli uffici pubblici, nella quale si affermava la doverosità, sia nell’istruzione di base come nella politica, di usare maschile e femminile nel linguaggio, o l’introduzione del linguaggio sessuato nel regolamento del Consiglio comunale di Imola nel 2010 grazie a Paola Lanzon.

 

Durante il seminario “Parole libere, parole d’odio (sul Web)”, moderato dal direttore di Post Luca Sofri, introdotto dalla presidente della Camera Laura Boldrini e animato, tra gli altri, dal professor Stefano Rodotà e Josefa Idem, ministra delle Pari opportunità (per chi lo desidera c’è il video integrale dell’incontro dal minuto 10:00), le nomine istituzionali sono state tutte declinate al femminile, perché il cambiamento passa anche dal linguaggio […].

 

(Combonifem, 11.06.2013)

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