10 Aprile 2013
DeA www.donnealtri.it

Francesca per noi


di Associazione Nondasola Donne insieme contro la violenza, Reggio Emilia

 

In ricordo di Francesca Molfino, scomparsa l’8 aprile 2013.

Di fronte a Francesca non potevi rimanere indifferente. La sua naturale curiosità e apertura verso le altre donne ti attraevano e sentivi il bisogno di confrontarti, confronto che lei sollecitava mettendo in questione pratiche e presupposti del pensiero femminista per verificarli nel ‘qui e ora’ delle donne. Noi l’abbiamo incontrata a più riprese a Bologna in corsi di formazione per operatrici dei Centri Antiviolenza e abbiamo ceduto al suo fascino.
Francesca si presentava, da femminista, nella sua unicità di donna (ma noi vedevamo anche le sue grandi competenze di psicoanalista, di scrittrice, di intellettuale) e, guidata dall’intelligenza del cuore, chiamava ciascuna a guardarsi e a spendersi a partire da sé per la conquista di un proprio posto nel mondo.
Nutriva grande fiducia nella capacità delle donne di autodeterminarsi e grande avversione per l’ovvio, lo scontato, il già definito che sviliscono il pensiero e intralciano la ricerca di senso. Abbiamo desiderato che facesse la supervisione al nostro lavoro di operatrici e volontarie del Centro Antiviolenza e lei ha accettato, non scoraggiata dalla distanza tra Roma e Reggio Emilia.
Così, da poco più di un anno, una volta al mese, era consuetudine incontrarci alla Casa delle Donne. Francesca aveva stabilito con noi un dialogo franco, aperto, che diventava di stimolo a riflessioni non solo sulle dinamiche della violenza di genere, ma allargato a considerare la soggettività femminile a tutto tondo. Di lei abbiamo apprezzato il coraggio di una prospettiva femminista non omologata, la fermezza del suo posizionamento per il vantaggio delle donne e la sua capacità di ascolto e l’esercizio di decentramento per cogliere il punto di vista delle altre.
Venerdì 12 sarà il suo primo appuntamento mancato, ma noi che conserviamo negli occhi il suo sorriso ci ritroveremo come donne ancora a parlare di lei e a misurarci con l’eredità che ci ha lasciato.

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