20 Maggio 2013

Il vero processo è quello contro Ruby

di Sara Gandini

Riprendo e cito alcuni pezzi da un articolo di Angela Azzaro pubblicato su ‘Gli altri’ il 13 maggio 2013 http://www.glialtrionline.it/2013/05/13/boccassini-chiede-la-galera-per-berlusconi-ma-il-vero-processo-e-quello-contro-ruby/.

A sostenere l’infelice uscita della Boccassini su Ruby, “«furba di quella furbizia orientale propria della sua origine», un gruppetto di italiani ha manifestato davanti al tribunale di Milano con frasi ad effetto: “Ruby in Marocco quelle come te le lapidano, in Italia possono fare ‘comizzi’ a favore del loro protettore”. Ma più che lo sparuto gruppo di manifestanti, loro sì degni di una società integralista, le reazioni più misogine e moraliste arrivano dai social network: l’obiettivo non è tanto Berlusconi, ma Ruby. Ogni offesa è benvenuta, compresa quella di usare le sue foto in pose erotiche. Lo ha mostrate tutto impettito anche un giornalista come Gianluigi Nuzzi. Se le ha fatte, è il ragionamento dei tanti, perché non mostrarle? Ma una cosa è decidere di farle girare in certi circuiti, un’altra è usarle per denigrare una donna, sottoporla al pubblico ludibrio e dimostrare un’equazione davvero assurda: se si spoglia è chiaro che si prostituisce. Siamo così arrivati al paradosso, al nocciolo della questione. Un processo fatto, in teoria, per difendere Ruby  […] in quanto minorenne, è diventato una gogna mediatica contro questa ragazza. Non so cosa abbia fatto davvero. E non mi interessa. Qualsiasi cosa abbia deciso in passato, vorrei tanto dirle che non tutte le donne italiane sono contro di lei. Vorrei spiegarle che alcune di noi hanno criticato le posizioni di ‘Se non ora quando’ che aveva di fatto lanciato la prima grande manifestazione usando la sua immagine per criticarla. “Tu Ruby, io lavoro”, si leggeva nella piazza di donne.”

Torno a me per ricordare che noi siamo scese in piazza con il rossetto rosso Ruby.

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