4 Aprile 2013
Metro

La strana scusa del Presidente

di Luisa Muraro


“Nella fretta” non mi sono venuti in mente nomi di donne. Così si è scusato il Presidente della repubblica per non aver nominato nessuna donna tra i dieci “saggi” che dovrebbero aiutare la povera Italia a uscire dalla presente crisi politica.

Strana scusa. La fretta non ha mai impedito a nessuno di pensare alle donne quando si tratta di far da mangiare, fare sesso, curare, educare e cose così, tutte importanti. Eppure la scusa del Presidente contiene una verità nascosta. Napolitano aveva veramente bisogno di tempo per trovare nomi di donne negli alti vertici delle carriere pubbliche e tra gli esperti segnalati dai gruppi politici. È a questo livello che lui ha creduto di poter individuare rapidamente alcune persone preparate e responsabili. Ma a questo livello le donne normalmente non arrivano.

Per favore, non chiamatela discriminazione, perché la verità che dicevo si nasconde proprio dietro a questa parola. Non si tratta di discriminazione, è la chimica della vita pubblica che funziona così, cioè male. Come il grasso affiora nella pentola dove bolle la carne, così nelle carriere pubbliche quello che fa emergere non sono le qualità migliori ma altre: il narcisismo, il servilismo, il clientelismo e gli imbrogli, ultimamente anche la prepotenza.

Questa chimica perversa è solo un effetto. La sua causa maggiore, secondo me, sta nella troppo grande distanza fra la vita pubblica e quella quotidiana. Negli enormi edifici del potere, nella grande distanza dalla vita ordinaria si perde facilmente il buon senso. Perciò le donne restano indietro: al buon senso, almeno per ora, in maggioranza, noi siamo più seriamente affezionate degli uomini.

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