16 Luglio 2014
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Post su Facebook di Tk Brambilla

di Tk Brambilla

Quando Maschile Plurale ha chiesto di spostare la discussione dal web, invitando a proseguire con incontri “in presenza”, ho proposto come luogo la Libreria delle donne, che subito grazie a Sara Gandini e Laura Colombo, ha raccolto il suggerimento. Sara e Laura si sono spese moltissimo per rendere possibile l’incontro il prima possibile. Di questo le ringrazio.

Per me era importante che questa assemblea accadesse alla libreria, perché l’argomento non è una vicenda privata ma è politica che ci riguarda. Ero certa che lì, dove il dibattito non sarebbe stato inquinato dalle dinamiche malate e dai protagonismi che infestano il web, le donne non avrebbero fatto fatica a mettere a fuoco i termini della questione, cogliendone la complessità ma mai a scapito della chiarezza, lì dove la confusione non è accettabile. Ringrazio tutte le donne della libreria intervenute, ringrazio Marisa Guarneri, Cristina Obber e ringrazio Luisa Muraro. Confesso, avevo delle aspettative e le avevo nei confronti delle donne. Non sono state disattese, anzi.

Per quanto riguarda Maschile Plurale voglio ringraziare Marco Deriu, rimasto fino alla fine ad ascoltare le critiche, nonostante la fatica e l’evidente disagio di portare avanti un confronto in cui sul piatto sono state messe argomentazioni impegnative a cui non è riuscito a dare risposte adeguate.

E ringrazio anche Claudio Vedovati che non ha potuto partecipare all’incontro ma che è stato l’unico che ha almeno chiamato le cose con il loro nome. L’unico.

Negli scambi su fb si è parlato di pregiudizio nei confronti di MP e del coinvolgimento maschile contro la violenza. Io non ho nessun pregiudizio né una avversione per MP. Ma è innegabile che quando ho visto la modalità scelta da MP per gestire questa vicenda e per trattarla pubblicamente, che fosse una associazione maschile ha assunto per me una particolare rilevanza.

Un’associazione di uomini che rivittimizza una donna vittima di violenza. Mi è improvvisamente parsa perfino pericolosa.

Gli uomini, in quanto uomini, mi pare siano storicamente già associati a sufficienza.

Ancora una volta gli uomini agiscono violenza e la normalizzano se non la negano. Ancora una volta il fantasma delle false accuse e della vendetta femminile viene agitato. Ancora una volta la soggettività di una donna viene negata, non prima però di averla usata come alibi per non intervenire.

Per fare questo, c’è bisogno che vi associate ulteriormente?!

E ancora una volta il gruppo ha avuto la meglio sulle individualità. C’è chi d’autorità o manipolando, magari facendo leva sui rapporti di amicizia, ha imposto la propria linea, in barba all’unanimità peraltro mai realmente raggiunta.

Le differenze non sono emerse.

L’impressione, confermata dall’intervento di Marco Deriu, è che in MP abbiano avuto la meglio, fino a questo momento, le dinamiche tipicamente maschili, per cui prevale chi si impone e lo si lascia imporre in nome di una malintesa lealtà, prima che a se stessi, al gruppo.

Come ha detto Marco è mancata la capacità e la volontà di confliggere. Un’incapacità mostrata anche durante l’incontro, proprio mentre ci veniva proposta come giustificazione per gli “errori” commessi.

Le stesse dinamiche che stanno prevalendo sul web, dove si sta cercando di ridurre una seria questione politica a gara tra maschietti. Non contano le impegnative questioni poste, non conta la doppia violenza di cui si parla, nulla di tutto questo conta. Conta solo che nessun maschio si senta migliore dei maschi di MP.

E quindi parte la critica all’antisessista che critica l’antisessista a cui per logica dovrebbe seguire la critica all’antisessista che critica l’antisessista che critica l’antisessista e sempre più giù, al ribasso.

Fino ad usare un articolo che ancora una volta rivittimizza ’sta donna, infamata e svenduta come donna vendicativa.

È banale competizione maschile o strategico fumo, funzionale alla confusione che permette di non affrontare gli importanti nodi politici emersi?

Non saprei, certo è che non è questione di mezzo ma proprio di interlocutori.

Credo occorra sceglierli con cura.

Si ciancia di complotto ai danni di MP, addirittura di desiderio di annientare l’interlocutore. La verità è che saranno i membri di MP a determinare i destini di MP. A minare la credibilità di MP non è l’episodio di violenza che vede coinvolto un loro membro, non è la donna che ha scelto di non farsi usare da MP, non sono le critiche rivolte a MP ma quello che gli uomini, i singoli uomini di MP, sapranno fare di tutto ciò.

Per parte mia spero di proseguire, su web e in presenza, il confronto con Marco e Claudio, ho fiducia nella loro volontà di stare nella relazione affrontando il conflitto senza trasformarlo in guerra. Ho fiducia nel fatto che abbiano ben compreso la portata della posta in gioco, che va ben oltre il buon nome di un’associazione.

 

 

(https://www.facebook.com/groups/35654328247 – 16 luglio 2014)

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