27 Marzo 2013

Reale, virtuale

di Mira Furlani

Care amiche della libreria,
sono una che vi vuole molto bene, che quotidianamente intreccia reale
e virtuale, non per amore per la tecnologia, ma per necessità e
praticità, nel senso della comunicazione velocizzata, sia nelle
relazioni che nelle cose pratiche, come per es. fare la spesa al
supermercato quando sono costretta all’immobilità o sono malata. Cose,
queste, non da poco. Per questi motivi il vostro messaggio con
richiesta di aiuto mi ha interessata.
Riconosco che lo scambio in presenza permette di capire il contesto e
una libertà di pensiero in movimento. Cosa cambia quando si fa un
video o si trasmette un incontro in streaming?
Le due cose per me sono un po’ diverse. Ho visto alcuni video fatti da
voi e trasmessi su Facebook o You tube, sono interviste molto
interessanti, come per es, quelle di Paestum. Oltre a due interviste
(Muraro e Cigarini) trasmesse dalla Libreria, in streaming ho visto
soltanto la riunione del sabato sera prima delle elezioni politiche
dello scorso febbraio. Mi ha fatto piacere sentire in diretta il
pensiero delle/dei presenti, vedere i visi e gli scatti delle/degli
intervenuti, insomma partecipare col mio cuore vicino al vostro. Il
sito della Libreria é già una finestra aperta nel e sul mondo. Lo
scambio veloce di informazioni attraverso le e-mail ha arricchito e
allargato il pensiero e le pratiche di tutte quelle che ci lavorano,
compreso l’elaborazione e la pubblicazione di Via Dogana. Sull’uso
dello streaming per allargare ulteriormente queste pratiche credo sia
da ripensare, andando oltre il mi piace/non mi piace, oltre é
utile/non é utile.
Non ho visto lo streaming di sabato 9 marzo su VD, nessuno mi aveva
comunicato che c’era e come entrarci. Da un lato mi é spiaciuto, da un
altro mi sono detta che é stato meglio così. Una diretta streaming di
quel genere porta in casa d’altri pratiche sensibili che comportano
variabili emotive, proprie delle discussione fra coloro che lavorano
insieme e si conoscono bene, per cui tutto vale, anche ciò che a chi é
lontano da quel contesto può apparire o suonare strano. Tutto questo
indipendentemente da una password o meno.
Ma…detto questo, confesso che mi é mancata l’esperienza di vedere e
ascoltare una delle vostre discussioni su VD. Possiedo e leggo VD fin
dal primo numero, abito a Firenze e per molte ragioni non posso
partecipare di persona ai vostri incontri. La trasmissione in diretta,
se particolarmente importante, può essere e diventare un mezzo
formidabile per un di più per noi lontane, oltre un di più che avrà
delle ricadute positive anche per quelle/i della redazione che ci
lavorano, ne sono certa. Sul come e quando trasmettere credo che dovrà
decidere l’esperienza vostra e anche nostra, pensare di volta in volta
se trasmettere solo con voce o anche in video, con interviste,
riunioni in diretta o non in diretta. Informatemi e insegnatemi come
potervi sentire e vedere, con la tecnologia son una frana. Ciao a
tutte, Mira Furlani.

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