26 Aprile 2017
La 27esima Ora

«Sei una femminista?» le risposte di Merkel, Lagarde e Trump sono un segno del cambiamento

di Elena Tebano

 

Quando ieri la giornalista ha chiesto Angela Merkel, sul palco del G20 delle donne di Berlino, «lei si considera una femminista?», la prima cancelliera della Germania (e le donna più potente del mondo) ha reagito con una smorfia di perplessità. La sala è scoppiata a ridere.«Ho alcune cose in comune con la storia del femminismo, e altre che mi differenziano – ha risposto dopo un attimo di riflessione -. Non posso pretendere un titolo che non mi sono guadagnata. Ci sono donne che hanno fatto battaglie molto pesanti, come Alice Schwarzer (la femminista più nota della Germania, ndr). Non posso arrivare io ora, gloriarmi del loro successo e dire “sono femminista”. Comodo no? Però non ho paura se voi dite che sono una femminista. Semplicemente non posso farmi bella con piume prese a prestito». La giornalista ha subito allargato la domanda a tutte le donne del panel: «Chi di voi si considera una femminista?». La ministra degli Esteri canadese Chrystia Freeland e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde hanno alzato la mano senza esitazioni. Ivanka Trump ha alzato la mano a metà, poi l’ha riabbassata, poi l’ha alzata di nuovo. Applausi dalla platea.

 

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Però nel frattempo qualcosa si è perso come dimostra la mano alzata, esitazioni comprese, di Ivanka Trump: c’era nel femminismo degli Anni 70 una parte «antisistema» che non c’è nel femminismo «d’élite» o del «self-empowerment» (come lo si voglia chiamare) alla Sheryl Sandberg. Solo la Merkel lo prende sul serio e per questo riconosce di avere delle cose in comune ma di non aver preso che i frutti di quella storia. Lagarde e Trump ne assumono invece solo la parte «digeribile» e per questo Ivanka può permettersi di alzare la mano quando solo pochi mesi fa c’è stata negli Stati Uniti la più grande manifestazione delle donne da decenni. Contro il governo di suo padre, per il quale lei fa da consulente.

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(La 27esima Ora, 26 aprile 2017)

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