28 Marzo 2015

Teresa d’Avila e i suoi doni cinquecento anni dopo

di Clara Jourdan

 

In occasione del cinquecentenario della nascita di Teresa d’Avila (28 marzo 1515 – 15 ottobre 1582), L’Osservatore Romano le ha dedicato il numero di marzo 2015 dell’inserto mensile “Donne chiesa mondo”, con contributi di Julia Kristeva intervistata da Cristiana Dobner, di Lucetta Scaraffia, di Christiane Rancé, che ne fanno emergere la grandezza femminile per il mondo di oggi. È questo un risultato del femminismo, sulla cui onda molte sante sono già state presentate sulle pagine dell’Osservatore. E ora Teresa. Canonizzata nel 1622 e dichiarata dottora della Chiesa nel 1970, universalmente conosciuta ma anche usata in Spagna come “santa nazionale”, grazie al femminismo Teresa è stata strappata al franchismo e restituita alla storia delle donne. Cominciò Rosa Rossi (1928-2013), ispanista, una delle prime intellettuali comuniste che ha saputo parlare di cose religiose: con il suo dirompente Teresa d’Avila. Biografia di una scrittrice (1983), «un libro tanto amato da vendersi in edicola in Spagna, ha cambiato definitivamente le chiavi di lettura della vita e dell’opera di Teresa d’Avila, che prima era una grande donna ma lontana perché incomprensibile: diventò fonte di ispirazione per uomini e donne, comprese giovani femministe» (María Milagros Rivera Garretas, Rosa Rossi, www.libreriadelledonne.it, 5 aprile 2013). Con Teresa si creò «un circolo ermeneutico sessuato, ovvero quella relazione di senso che si instaura tra una donna lettrice o interrogante e l’opera, la parola, o la stessa vita di una un’altra donna» (Diana Sartori Perché Teresa, in Diotima, Mettere al mondo il mondo, La Tartaruga 1990). Oltre che maestra di spiritualità, dalle letture femministe emerse in particolare la sua fisionomia di grande politica, perché si salvò dall’Inquisizione (En el umbral de la hoguera, “sulla soglia del rogo”, si intitola la biografia scritta nel 1999 da Josefina Molina, la cineasta che nel 1984 aveva diretto lo sceneggiato della televisione spagnola sulla vita della santa).

Una ricchezza enorme, dunque, che non cessa di stupire e che ora è stata resa accessibile a un pubblico ancora più ampio da María Milagros Rivera Garretas, studiosa dell’Università di Barcellona che da molti anni fa ricerca storica con altre donne per creare un ponte perché i lasciti femminili di epoche lontane arrivino fino a noi. Milagros Rivera l’ha trasformata in un gioiello che possono leggere le persone giovani: Teresa de Jesús / Teresa of Ávila, un piccolo libro (100 pagine, compresa un’appendice con brani dai libri di Teresa), che percorre con originalità e finezza le tappe principali della sua vita e del suo pensiero, spiegandoci con precisione cosa possiamo imparare noi oggi da questa donna vissuta cinquecento anni fa, ma senza rimpicciolirla per avvicinarla, al contrario riuscendo a comunicarci il senso della sua magnitudine. Adesso finalmente la storia di Teresa d’Avila può parlare a tutte e tutti. Merito anche della casa editrice Sabina di Madrid, creata da due insegnanti con in mente i giovani e giovanissimi occhi di tutto il mondo, che ha voluto pubblicarla in una edizione bilingue, spagnolo e inglese, due lingue tra le più diffuse.

«Immagina la città di Toledo più di cinque secoli fa. Molta della bella architettura della parte antica era la stessa di adesso, ma non la gente. Nella Toledo medievale, come nel resto dell’Europa dell’epoca, la vita dello spirito era talmente importante per le donne e gli uomini, fin dall’infanzia, che molte cose che oggi non ci sembrano spirituali (la dieta, o i nomi che si davano alle bambine e ai bambini, o, perfino, la politica), allora lo erano, perché così sentiva la gente.» Con queste parole comincia Teresa de Jesús / Teresa of Ávila, parole che ci fanno sentire immediatamente la distanza storica ma in un modo che possiamo capirla attraverso la nostra esperienza. Un modello di narrazione storica per persone giovani che risulta straordinariamente interessante anche per persone non più giovani. Sarebbe bello poterlo rendere accessibile a chi non legge lo spagnolo o l’inglese. È un’occasione da non perdere per editori e editrici italiane, tradurlo e pubblicarlo nella nostra lingua. Scrivete a sabinaeditorial@sabinaeditorial.com

María-Milagros Rivera Garretas, Teresa de Jesús / Teresa of Ávila, edición bilingüe, traducción inglesa de Laura Pletsch Rivera, Sabina editorial, Madrid 2014.

 

(www.libreriadelledonne.it, 28 marzo 2015)

 

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