17 Marzo 2010

Pink Noir: tra delitti e sorrisi

20 Marzo 2010

 

E’ stato presentato il 17 marzo ‘Pink Noir. Delitti per signora’ a cura di Daniela Rossi, alla libreria delle donne nel corso di un incontro che ha previsto la discussione sul testo e uno spettacolo a cura delle attrici di Riso Rosa (Associazione che promuove la comicità scritta e interpretata da donne): Luisa Sax e Lorenza Franzoni. Era presente anche Francesca Avanzini, che ha scritto un bellissimo testo nell’introduzione ‘Le madri del noir’

Ha introdotto la discussione Serena Fuart:

 

“Un testo che a me è piaciuto tantissimo, l’ho letto più di una volta.

Si tratta di una raccolta di racconti noir scritti in occasione del concorso Pink Ink Noir e poi pubblicati in questo testo. Come scrive nell’introduzione Daniela Rossi “Noir, giallo, rosa sono tutte le sfumature dei delitti per signora che si è proposto di scoprire Pink Ink Noir, concorso di racconti solo per donne: umorismo nero, gotico, thriller, poliziesco e horror. Tutto è permesso”
Sempre Daniela Rossi scrive che la giuria di questo concorso “è composta dall’autrice di fumetti Pat Carra, dalla giornalista e scrittrice Geraldina Colotti, dall’agente di polizia e curatrice del premio di noir “Fedeli” Simona Mammano, dallo scrittore di gialli Valerio Varesi e dall’autore/scrittore Giuseppe Cederna…”

Io l’ho letto più di una volta senza per questo perdere la suspence, i brividi e l’ironia che questo libro ha in sé.

Scrive Daniela Rossi quant’è interessante scoprire come scrivono le donne. E questo un punto che ho trovato importante e su cui vorrei magari discutere. Esiste una specificità femminile nel scrivere testi noir?
In questo libro le autrici sembrano perfettamente a loro agio nel padroneggiare il genere, lo fanno con talento e ironia: scene agghiaccianti, delitti e intrighi non impediscono di sorridere. Si, perché le storie raccontano una realtà agghiacciante e divertente allo stesso tempo.

Si inzia con i fumetti straordinari di Pat Carra, quattro fumetti dalle sfumature noir, poi si prosegue con le novelle.
Per quanto riguarda il genere noir ho trovato una definizione di noir su Wilkipedia: “Solitamente si considera il noir differente dal giallo perché lo scopo del libro non è soltanto di raccontare e risolvere un crimine. Alla fine del romanzo il lettore deve riflettere, rispetto a ciò che ha letto, sulla realtà che gli sta intorno, deve analizzare il mondo che lo circonda in base alle informazioni che riesce a raccogliere dalla storia. La soluzione del crimine passa quasi in secondo piano. Se parliamo del giallo classico all’inglese che dava per scontata l’esistenza di una certa società, il noir tende ad avere più un antieroe come protagonista, invece dell’eroe consolatorio del giallo. Schematizzando, questo e la differenza tra i finali li rende due generi diversi tra loro per quanto facilmente miscibili. Il finale del giallo classico è consolatorio, la soluzione del giallo riporta allo status quo, al ristabilimento dell’ordine. Il finale di un noir è poco consolatorio, a volte capita addirittura che non esista un finale o che non ci sia soluzione al romanzo. Il punto di vista della storia è l’altra differenza importante: il giallo è la storia raccontata dai buoni. Il noir è la storia raccontata dal punto di vista criminale. Il tutto con le debite eccezioni e articolazioni”.
Le autrici se la sbrogliano molto bene con il genere, non risparmiando nessuna scena cruenta, non avendo nulla da invidiare agli scrittori maschi, anzi!. E lo fanno con ironia. Se leggendo vengono i brividi, si sorride anche.
Sanno perfettamente tenere il fiato in sospeso e cimentarsi a produrre scene grottesche e raccapriccianti senza tralasciare i particolari.

Ma quello che mi è piaciuto è che in questi scritti le donne non sono vittime o esserini indifesi da proteggere. Al contrario sono quasi tutte volitive, furbe, vincenti anche se magari dopo aver ucciso vengono arrestate. Sono vincenti comunque perché hanno portato a termine una missione che si erano prefisse. Sono gli uomini nella maggior parte dei casi ad essere vittime o raggirati senza troppi ripensamenti. Le protagoniste sanno dove vogliono arrivare e lo fanno con astuzia senza sensi di colpa.
Ecco anche un punto che mi ha colpito. La maggior parte delle protagoniste non ha sensi di colpa, al contrario, come detto hanno il loro obiettivo e sanno dove vogliono arrivare lucidamente. E questo mi ha sollevato.
In poche novelle sono gli uomini a uccidere come ‘La cosa buia’ di Beatrice Massaini.
Si parte inoltre sempre da una realtà femminile concreta. Una realtà che riguarda le donne ovviamente che sono le indiscusse protagoniste Si vedono i contesti di tutti i giorni, ognuno può immedesimarvisi pienamente. Niente astrattismi, o realtà parallele, i racconti si radicano nel presente della nostra società mettendone in risalto tutte le sfaccettature.
Si parla del marito violento per esempio in Fatalità di Giulia Maraccini, oppure del playboy che ha ferito i sentimenti di una ragazza a tal punto da farla diventare anoressica in ‘Assassionio sul Po’ di Rosanna Figna, oppure si parla di una madre gelosa della figlia in’La serial killer’ di Caterina Casini e Giovanna Ciorciolini e via dicendo”.

Insieme a Daniela Rossi si è trattato poi del tema che esiste una specificità femminile nel scrivere noir: ad esempio questo partire da questioni molto concrete che si radicano nella quotidianità della vita, il fatto che il finale, a differenza dei noir maschili, sia, a volte consolotario. Come ha detto poi Daniela Rossi, le donne parlano molto di sentimenti e molto anche di cibo. In certe novelle ci sono addirittura delle ricette.

Poesie noir di Luisa Sax recitate nella serata

Una poesia trovata nel cassetto
Della serial killer
Lola Fagòla

Col delitto mi diletto
Qual è il calibro perfetto?

 

La pistola mi consola
Ed il taglio della gola

 

Io ti scanno per benino
E ti brucio nel camino

 

Io ti strappo il cuoricino
E lo getto al cagnolino

 

Ti taglio in più pezzetti
E ti porto ai cassonetti

 

Non mi sentirò mai sola

 

Se starai sotto la mia

Aiuola.

 

 

Un fatto di cronaca rosa

Una sposina tailandese
Subì per un mese
Le folli pretese
Di un marito scortese

Poi, nottetempo, una decisione prese:
recise

Quindi lego’ l’oggetto
Del marito scorretto
Ad un palloncino
Che il vicino di casa
Vide volare nel cielo infinito

Povero marito:
chissa’ quanto

penera’….

 

 

OMAGGIO AI NOMI FEMMINILI

 


MANOLA TI ANELA…

LIDIA TI INSIDIA…

ROSA TI SPOSA…

MAFALDA TI SCALDA…

GIOVANNA T’INGANNA…

MARTA TI SCARTA….

ELVIRA TI EVIRA

E PIU’ NON TI TIRA

 

 

I versi assassini

 

In Versilia,
verso sera,
Una poetessa versatile

 

Amante dei di-versi

 

Versò dei versi
In un taccuino
Poi tergiversò
(Versandosi del gin)

 

Al mattino

 

La trovarono riversa…
e… che la testa si era persa…

 

per terra raccolsero
un anonimo foglietto che recitava:

 

,…eravamo i suoi versi……
ci voleva perversi……..

 

ma quella sera, il terzo capoverso,
un introverso,
con un versaccio la stese riversa
ed ora imperversa su tutte le versioni

 

Aiutateci versiamo in cattivo stato!!

 

P:S:
Tutti i suoi versi giudicati controversi
Dal prosaico Professor Roversi
Furono ridotti a striscioline
Nel tritacarte.

 

A titolo cautelativo aggiungiamo
Che una manciata di iperversi
Immessa clandestinamente nella rete
Da una segreta amica di penna della poetessa
Vaga per il web seminando versacci
nei i migliori siti di poesia on line.
Attenti a ciò che scaricate!.

 

 

In Memoria
(dalla cronaca nera
del Corriere della Sera)

 

Trovarono una donna
seminuda
impiccata alla canna del cesso
di un bar di Milano

 

Portava due anelli nei seni
Le mutandine nere di pelle
E i tacchi a spillo

 

Scrissero che
fu il sadico gioco
di una deviata:
raggiunto l’orgasmo,
in piedi sul water,
con il cappio al collo,
mise un piede in fallo,
scivolò sul tacco a spillo

 

e rimase impiccata.

 

Morale:
non usate i tacchi a spillo
se indossate il cappio al collo.

 

Biografia artistica di Luisa Sax

Negli anni 80 sassofonista delle Clito, il primo gruppo punk-rock di “rrragazze” italiano, ha abitato per molti anni nella casa occupata di sole donne di via Lanzone a Milano.
Si è esibita in varie performances anche nello storico locale femminista Cicip e Ciciap , in seguito si è dedicata principalmente alla poesia e canzone comica, in molte occasioni col gruppo di Riso Rosa e anche in vincenti esibizioni di slam poetry.
Ha frequentato la misconosciuta poesia sonora col gruppo di poeti sperimentali Baobab, attualmente è soprattutto videomaker con una notevole produzione di videopoesie e videoaforismi comici selezionati a molti film festival italiani e stranieri.
E’ stata invitata varie volte a rassegne di teatro, cinema e cultura LGBT
Ha pubblicato poesie su varie riviste, tra cui Linus, e Towanda! racconti comici su “Noi Donne” e alcuni suoi testi sono presenti su libri collettivi di poesia, teatro aforismi e Haiku al femminile.

Si considera, suo malgrado, una donna di lettere a 360 gradi, infatti oltre ad essere una poetessa è anche una portalettere di mestiere.

Il sarcasmo e l’humor nero sono le sue più apprezzate doti artistiche (non a caso, per chi si intende di astrologia, ha tre pianeti in casa ottava, mercurio in gemelli e l’ascendente scorpione).

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