1 Aprile 2007
il manifesto

Valentina Berardinone, la pittura che vola


Arianna Di Genova

«Non posso udire la parola fuga/senza un balzo del sangue,/una improvvisa attesa, una disposizione al volo!» (Emily Dickinson).
La «piccola favola» sulla liberazione e la possibilità di sganciarsi dalla pesantezza del corpo per attraversare un’infilata di stanze (della propria infanzia, della memoria collettiva e dei sogni futuri) l’artista Valentina Berardinone ha scelto di raccontarla – quasi sottovoce – prendendo in prestito le parole della poetessa americana. Così, con una grafia, leggera tracciata a matita, «segna» sulle pagine/pareti una serie di indicazioni utili all’«escape», regalando a chi sfoglia il suo libro, alcuni passaggi segreti, porte socchiuse, squarci di spazio dove si intuisce un giardino di rose che attende chi esce all’aperto, lasciandosi coraggiosamente dietro le spalle il labirinto di passioni claustrofobiche. Il raffinato libro d’artista A flying attitude accompagna la mostra di Berardinone alla Galleria Milano (via Manin 13) dove alcune canne in bambù sostengono lembi di stoffa colorata e teli trasparenti, frammenti di un percorso dell’anima in cerca di libertà. Quelle pareti appena toccate dalla pittura sembrano interrompere la loro recinzione domestica dissolvendosi in un ritmo armonico di pieni e vuoti, assecondando il volo nomadico di un uccello che l’artista immagina preso al laccio e messo in gabbia ma poi liberato grazie all’incantesimo di uno spartito musicale, contrappunto sonoro, visivo e tattile, che «cuce» insieme un nuovo racconto.

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