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La casa
delle donne maltrattate nasce dall'UDI di Milano, prima
come gruppo di riflessione e poi come progetto operativo a
metà degli anni '80.
Si formalizza come gruppo di lavoro nel 1986, nel 1990 si
dà forma compiuta all'idea Casa delle donne
maltrattate, con la fondazione dell'associazione di
volontariato-oggi onlus.
Da questa idea nasce il primo centralino SOS per donne in
disagio in Italia (1988); il centro di accoglienza con
consulenze legali, psicologiche e di orientamento al lavoro
per donne giovani e adulte che abbiano problemi di violenza
domestica; le case di ospitalità (oggi tre, con una
quarta in ristrutturazione); il progetto uscire dal deserto
per giovani donne (ospitalità per giovani che
abbiano subito abuso intrafamiliare); la cooperativa cerchi
d'acqua; il settore formazione, ricerca e consulenza per
enti pubblici e privati; il centro di documentazione.
Per dare conto della dimensione del lavoro bastano i
numeri: circa 20.000 donne incontrate, più di 300
ospitate con più di 150 bambini. Un paese.
Ma prima di tutto nasce un gruppo di donne che si mettono
in relazione e si confrontano sulla pratica politica, a
partire dall'esperienza dell'UDI di Milano e con il forte
impatto che portò il sottosopra "più donne
che uomini" della libreria delle donne di Milano, in tutto
il movimento delle donne.
Il percorso di riflessione e di azione conseguente si
potrebbe sintetizzare così: dalla relazione fra
donne, a percorsi di libertà femminile, alla ricerca
di un legame stretto fra aiuto alle donne in disagio e
pratica della differenza sessuale.
Oggi ci avviamo a sperimentare una relazione con alcuni
uomini di cui ci fidiamo che sono padri - separati e non -
sul tema dell'affido condiviso, terreno su cui confrontare
la competenza materna e la
competenza/indifferenza/sofferenza maschile.
PER ME LA CASA DELLE DONNE MALTRATTATE E' UN LUOGO
COSTRUITO E FORTEMENTE DESIDERATO INSIEME A DONNE CHE
RICONOSCONO QUESTA PRATICA POLITICA COME PROPRIA.
Un luogo simbolico in cui ho fatto per me stessa ed insieme
ad altre donne che chiedono aiuto un percorso personale e
politico aspro, difficile, pieno di passione del fare e del
pensare.
Mi confronto oggi giorno con la sofferenza femminile nelle
sue diverse forme e con la mia stessa sofferenza, in una
ricerca di senso che nella relazione trova sostegno,
mediazione e finalità.
Per me la Casa delle donne maltrattate è un luogo
simbolico e fisico, di piacere dello stare fra donne, della
potenza femminile contro il dolore, del rischio della
separatezza compiaciuta di sé.
Nel pensiero della differenza e nelle relazioni che
riconosco per me indispensabili nella mia associazione e
nella Libreria delle donne, ho trovato e trovo lo stimolo e
la provocazione ad andare oltre.
Marisa
Guarneri
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