Antonella Cattorini Cattaneo
G. Bernabò e O. Dini, POESIA CHE MI GUARDI
Luca Sossella Editore 2010
ANTONIA POZZI, Poesia che mi guardi. La più ampia
raccolta di poesie finora pubblicate e altri scritti, a cura di Graziella
Bernabò e Onorina Dino. In omaggio il dvd Poesia che mi guardi
di Marina Spada ( prodotto da Renata Tardani per Miro Film , Luca Sossella
Editore , Bologna 2010). Euro 20,00
"Le mie parole sono le immagini ,
immagini per non sentirmi estranea, per darmi un motivo nel mondo. Leggo
le parole dei poeti per capire il mio cuore e quello degli altri".
Con questa frase di Antonia Pozzi, mentre scorrono immagini della Milano
di oggi, si apre il film a lei dedicato dalla regista Marina Spada,
ora in vendita abbinato ad un libro che comprende la più ampia
raccolta di scritti di e su Antonia, finora pubblicati.
In queste brevi righe è possibile rintracciare il filo conduttore
del lavoro della Spada che ha sfidato un' affermazione del regista E.Rohmer,
recentemente scomparso: "L'unica cosa che non è filmabile
è la poesia". Dopo tre anni di lavorazione ha infatti messo
a punto una pregevole sintesi cinematografica di brani visivi e letterari
per ricordare e far rivivere la poetessa lombarda nata a Milano nel
1912 e lì morta per sua mano nel 1938, a 26 anni. Una vita giovane
che nel film è ricostruita e scoperta da quattro giovani veicolando
immagini e poesie, servendosi di differenti mezzi comunicativi. Dai
più tradizionali e vicini alla stessa Pozzi che amava fotografare
e farsi riprendere in filmini amatoriali, alle più attuali pagine
web e poi ai volantini, ai manifesti pubblicitari che circoleranno nell'intera
città e, naturalmente, al cinema.
Nel lavoro della Spada il tema della comunicazione è centrale
e sostenuto proprio dalla poesia, capace di superare barriere spazio-temporali
e vincere i limiti delle tradizioni e delle mode. Antonia Pozzi, con
la sua faticosa esperienza esistenziale visse fino in fondo questa scelta
artistica soffrendo le molte incomprensioni della sua famiglia alto-borghese
e, in parte, del gruppo di intellettuali che frequentava. Ovvero gli
allievi del filosofo Antonio Banfi, docente di Storia della filosofia
e di estetica presso la Regia Università di Milano e con il quale
ella si laureò con una tesi su Flaubert.
Le sue scelte di vita e la sua scrittura furono poco accolte o addirittura
negate da chi viveva accanto a lei in quegli anni e a fatica rinunciava
a scelte espressive e culturali estranee al regime fascista. La sua
linea comunicativa era invece diaristica, relazionale, inquieta e corporea.
La Spada ho colto molto bene quest'ultima dimensione della poesia di
Antonia Pozzi affidando ad uno studente universitario di Medicina,"contagiato"
come gli altri protagonisti, dal "virus poetico", tale affermazione:
"Secondo me i medici hanno bisogno dell'aiuto dei poeti. In fondo
il medico e il poeta fanno lo stesso lavoro, guardando al di là
della superficie, sotto la pelle delle cose". Anche sostando sulle
fotografie della Pozzi che in parte scorrono nel film ( si veda anche
il bel catalogo ANTONIA POZZI, Nelle immagini l'anima, Antologia fotografica
a cura di L. Pellegatta e O.Dino, Ancora, Milano, 2007), è possibile
rintracciare l'attenzione vivissima alle cose, ai corpi naturali, come
le amatissime montagne, i paesaggi della Valsassina, i lavoratori e
lavoratrici della terra, i bambini. Non fu solo la scuola di Banfi,
studioso della fenomenologia husserliana , a farle apprezzare e descrivere
le cose che sono. E' infatti possibile scorgere nelle sue parole e nelle
sue immagini il realismo della più ricca tradizione lombarda
e la cura tutta femminile della corporeità. Graziella Bernabò
nel suo saggio parla infatti della grande capacità letteraria
della Pozzi di utilizzare il linguaggio metonimico vicino al sentire
corporeo della donna e così di restituire l'immaginario femminile
sia nella sua vena più malinconia sia nella fiera consapevolezza
della sua identità. Con la Bernabò è suor Onorina
Dino, responsabile dell'Archivio Antonia Pozzi di Pasturo a curare questa
raccolta di poesie, pagine di diario e lettere di Antonia. A loro si
deve anche la selezione di alcuni scritti critici e la bibliografia
molto nutrita e in costante aggiornamento on line da Tiziana Altea sul
sito www.antoniapozzi.it
Diverse voci di donne - la regista, la produttrice , le curatrici della
raccolta letteraria e alcune firme dei saggi critici - e opere sotto
un titolo solo-un verso della poetessa - idealmente unite a lei e a
molte altre nella ricerca di immagini e di parole per darsi " un
motivo nel mondo".