Gabriella Lazzerini
Gertrude Stein, SOLDI SOLDI
Stampa Alternativa, 1992
tratto da "Sono soldi i soldi" Saggi americani a cura di Barbara
Lanati, Edizioni delle Donne, 1981,traduzione di Rossella Barnascone
e Barbara Lanati
Nel 1992 sono stata operata di tumore al seno, In quel
momento di fragilità e confusione, non ero sicura che di lì
a dieci anni sarei stata ancora lì a raccontarla,anche nella
lettura avevo bisogno di concretezze. Ma dovevano essere di prim'ordine.
Come questo libro di Gertrude Stein, che spero qualcuno si decida a
ripubblicare. Integralmente, o nell'edizione ridotta di Stampa Alternativa,
per cui scrissi l'introduzione. Eccola.
"Mi piace una cosa semplice, ma deve essere semplice
attraverso la complicazione. Ogni cosa deve entrare in un progetto di
complessità, altrimenti non si può raggiungere la vera
semplicità."
Anche questi brevi articoli, pubblicati da Gertrude Stein sul Saturday
Evening Post nel 1936, sono fatti di poche parole semplici, quelle che
si usano tutti i giorni, e di un'idea centrale ripetuta ossessivamente
con piccole variazioni, in modo che la sua essenza si imprima in chi
legge.
In questo periodo della sua vita l'autrice è appena tornata da
un giro di conferenze negli Stati Uniti, dove l'hanno acclamata e festeggiata,
Ha raggiunto la notorietà con L'autobiografia di Alice Toklas,
lei che il successo non l'ha mai inseguito e ha sempre scritto per poco
pubblico, per il gruppo di scrittori e artisti parigini con cui era
in relazione, e sostanzialmente per se stessa. Adesso, in Francia, a
Bilignin, può con maggiore tranquillità dedicarsi ad approfondire
alcune questioni cruciali, Per esempio il denaro. Occuparsi di che cos'è
il denaro - "la sola cosa del governo o del governare che sia interessante"
- vuol dire tra l'altro occuparsi anche della parola e della scrittura.
Si può suggerire che gran parte della ricerca ruota intorno al
discorso del senso e del valore che le parole, come i soldi, hanno,
tanto più vero quanto più si sta vicino alla loro realtà
materiale. Operazione tutt'altro che immediata, infatti per non essere
felici che qualcun altro pensi al posto nostro, governo massmedia o
qualsivoglia altro, bisogna fidarsi di quello che si è e darsi
da fare perché venga fuori quel che si sa.
Nel suo caso, lei sa con certezza che è una donna, e una che
vuole "fare l'importante pensare della sua epoca". E non vuole
convincere, o affascinare, o far sognare: con la sua scrittura faticosa,
ripetitiva fino all'ossessione, è come se volesse sviluppare
in chi legge, lei che non voleva insegnare niente a nessuno, la sua
stessa attenzione e il suo stesso rigore non solo nei confronti della
letteratura ma anche del vedere il mondo.
Provate a leggerla, e poi guardatevi attorno, in quest'epoca di crisi
economiche, leggi finanziari e sacrifici.
Buon divertimento.