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Corriere
della Sera - 9 maggio 2004
"Una
mamma che non lavora non mi piacerebbe"
Rita Querzé
MILANO -
Marta ha pronto il pacchetto per la sua mamma sul comodino ("Non
posso dire cosa c'è dentro, è ancora un segreto!").
Ma il regalo più bello, per Clara Bona, architetto, 38 anni, oggi
potrebbe essere un altro. Semplicemente sentire da sua figlia che "mamma
ha sempre lavorato, ma per me non è mai stato un problema".
E che "anzi, a pensarci bene, una mamma che non lavora non mi sarebbe
piaciuta proprio".
"La cosa mi solleva, non c'è che dire - dice l'architetto
-. D' altra parte, io stessa ho sempre pensato di aver fatto sì
degli errori nell' educazione di mia figlia, ma non per colpa del lavoro".
Certo, Marta si rende conto che "mamma è spesso stressata,
ha mille cose da fare". Soprattutto, ora che è arrivata Greta,
la nuova sorellina di sei mesi. "A volte diventa nervosa, urla per
niente - dice Marta -. Ma stare a casa senza lavorare avrebbe reso mamma
infelice, molto meglio così. Anch'io da grande avrò un lavoro,
anche se non ho ancora deciso quale".
Clara Bona gestisce uno studio di architettura a Milano, Studio '98, insieme
con due colleghe. "Da una parte, lavorare in proprio è un
bel vantaggio. C'è un'emergenza? La piccola si ammala? Puoi gestire
la flessibilità a tuo favore. Dall'altra, però, appena ho
un attimo libero lo dedico allo studio. Per rendere l'idea, ho lavorato
fino al giorno prima del parto. E ho ripreso a spedire fax e a fare telefonate
appena tornata dall'ospedale".
"Per il mio carattere, il lavoro è un pezzo di me stessa a
cui non posso rinunciare - continua l'architetto -. Ma alle mie figlie
non mi sento di dare consigli. L'ideale sarebbe poter scegliere. Anche
se ormai fare la mamma a tempo pieno sta diventando un privilegio anche
per chi ne ha la vocazione, visto che due stipendi sono necessari nella
maggioranza delle famiglie. Ecco, l'unica cosa che non sopporto sono le
donne che usano la famiglia come alibi per motivare l'uscita dal lavoro".
A conti fatti, la mamma non dimentica di sottolineare che, se la conciliazione
famiglia lavoro nel suo caso ha funzionato, il merito è anche del
marito: "Mi ha sempre aiutato molto. Visto quel che vedo intorno
a me, so che in questo non c'è nulla di scontato"
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