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il Giornale
di Vicenza - 4 ottobre 2009
"Le veline? Vanno rispettate. Ma il video è
pieno di maschi che utilizzano prostitute"
Intervista
a Luisa Muraro di Cinzia Zuccon Morgani
Un circo.
Siamo il paese delle veline e delle escort. Poco importa se negli anni
le donne si sono distinte per capacità e fanno i conti con mondi
che le pagano meno dei pari grado uomini e sono ancora troppo poche nei
posti che contano. Nell'immaginario planetario siamo la nazione in cui
la strada del lavoro e del successo passa attraverso il rapporto con uomini
potenti e regole imposte da un sistema, quello televisivo, che detta canoni
di bellezza e stabilisce il prezzo della realizzazione. Ma quanto le donne
sono vittime e quanto complici? E soprattutto: che ne è delle loro
conquiste, delle loro fatiche lontane anni luce da queste logiche? Luisa
Muraro,filosofa originaria di Montecchio Maggiore, tra le fondatrici della
"Libreria delle donne" a Milano dove risiede da molti anni,
ci offre la sua lettura. Un punto di vista, a tratti sorprendente, non
solo di profonda conoscitrice del femminismo fin dalle sue origini, ma
di donna che, col tempo, ha accumulato quella saggezza che è un
tutt'uno con i segni sul suo viso. Rughe che non si sognerebbe mai di
togliere.
Dottoressa Muraro, donne che hanno sfruttato il loro corpo e la loro
bellezza ci sono sempre state. E' il mezzo, la Tv, che fa la differenza?
Lo scandalo infatti non sono le "veline" o il corpo della donna,
ma come viene usato, come viene montato in Tv lo spettacolo che sfrutta
l'ossessione sessuale di uomini miseri. La strada è stata tracciata
così e le ragazze che vogliono lavorare in questo mondo, se non
ne fanno l'anticamera della prostituzione, vanno rispettate.
E' molto lontana dal "criminalizzarle"
Ma neanche per idea. Le veline non sono diverse dalle dattilografe che
trascrivevano tutto per ore senza che fosse loro chiesto di usare il cervello.
In Tv molte ragazze potrebbero fare molto di più e di meglio, ma
si adeguano all'offerta. È la TV che è miserabile e che
mostra una realtà ben diversa da quanto accade nella nostra società.
Se il prezzo è la dignità, questo uso del corpo, perché
non fare un altro lavoro?
Perché la dignità del corpo non si salva con criteri piccolo
borghesi. Ricordiamoci che sono ragazze giovani, ce ne saranno certo di
smaliziate, ma la limpidezza di tantissime di loro si vede, hanno il diritto
di coltivare un sogno.
Ma ci sona anche donne adulte che si servono di questo sistema di potere
per quanto imposto negli anni dai media. E
donne che hanno scelto di essere escort, come la D'Addario e le altre.
Che ne pensa?
La televisione è piena di uomini che si servono delle prostitute
e, tra loro e gli uomini, la nostra legge e il mio senso morale dicono
che sono più responsabili i secondi. Quanto alla D'Addario sapeva
di prestarsi ad un gioco di potere e se ne è servita. Ma se Berlusconi
pensa di essere furbo, lei ha dimostrato che non è da meno e che
lo può mettere nei guai. Ha dato una bella lezione a tutti i presuntuosi.
Lei ha quasi 70 anni, donne come lei che hanno combattuto per avere
più diritti ed emancipazione si chiedono: come mai siamo arrivati
a questo punto?
Dimentichiamo che oggi le donne sono la parte più preparata e meglio
istruita della società, hanno avuto accesso a tantissime professioni
prima precluse, avanza un'ottima imprenditoria femminile e ci sono donne
eccellenti nelle istituzioni che guidano altre donne: abbiamo fatto enormi
balzi in avanti rispetto al passato. È la realtà mediatica
che offre uno specchio grottesco e ridicolo, anche all'estero.
Lorella Zanardo nel suo documentario "II corpo delle donne"
si chiede però: perché le donne accettano tutto questo e
non si ribellano?
Ho discusso con lei su questo punto. Se le ragazze che si mostrano in
TV sono libere e consenzienti e ricevono il giusto salario non mi sento
di impedirglielo. Questo sistema lo si contrasta documentando ciò
che accade e spegnendo la Tv. Sono gli uomini, anche nel sistema massmediale,
che alla fine hanno il potere decisionale. Per questo le rispondo con
le parole di un uomo che ha scritto una lettera ad un giornale dicendo:
"siamo noi uomini che dobbiamo ribellarci e protestare, noi ci dovremmo
vergognare di quest'uso del corpo femminile, come siamo noi che nutriamo
il mercato della prostituzione e che siamo responsabili dello sfruttamento
e dell' umiliazione di migliaia di donne che arrivano nel nostro paese".
Chissà quanti uomini sono altrettanto consapevoli che, in realtà,
questo modo di utilizzare le donne svilisce loro stessi. Non può
essere che sia proprio la paura delle capacità dimostrate e conquistate
dalle donne, del "potere del femminile" a indurre gli uomini
a imporre un modello che le umilia?
Sono d'accordo con lei. E le donne non devono farsi intimidire dai modelli
che vengono proposti e poi devono rivolgersi a quegli uomini che hanno
sentimenti civili, che hanno voglia di mettere fine a questa storia. È
così che se ne esce.
La prossima rivoluzione femminile sarà combattuta insieme da
uomini e donne?
Questa potrebbe proprio essere la sua caratteristica.
Il fatto è che il modello che impone bellezza, giovinezza e
ritocchi dal chirurgo fa proseliti e non solo nel mondo dello spettacolo.
Questa cosa del corpo che rifiata i segni della vecchiaia e ne indossa
altri di peggiori involgarendosi è mostruoso: diventa una parodia
della giovinezza messa sopra il viso di chi non sa, non vuole o non può
invecchiare. Perché ci sono dei lavori in cui la vecchiaia non
te la lasciano mostrare.. È comunque una perdita di civiltà.
Rispetto alla rappresentazione che si offre del mondo femminile le
donne sembrano immobili. Invece?
Sembra che le donne siano ferme, ma non è affatto così.
L'intelligenza, il coraggio e l'inventiva della società femminile
in Italia sono grandi: in tempi così duri continuano a ingegnarsi
per mettere insieme casa e lavoro retribuito senza rinunciare a grandi
ambizioni. Non posso che essere ottimista. Ne ho incontrato altre che,
come me, riconoscono la straordinaria ricchezza di essere nate donne,
chiamate a fare qualcosa di grande. Il segreto è nella presa di
coscienza femminile.
Eppure secondo 'Time" se in Italia siamo così è
la conferma che qui non c'è stato il femminismo. Non c'è
stato invece un femminismo diverso, meno da "virago"?
Certo, è stato più senso libero della differenza femminile
e meno imitazione degli uomini, e nei Paesi anglosassoni chi l'ha capito
ci invita a parlarne per imparare da noi. L'ondata del femminismo degli
anni 70-80 ha dato i suoi frutti in Italia.
Ci sarà un'altra ondata?
Secondo me sì.
Siamo riuscite ad avere quella libertà interiore rispetto alle
immagini che ci appiccicano addosso?
Io me la sento in pieno, ma le ondate di femminismo non arrivano per risolvere
i problemi fino all'ultima donna. Ci saranno sempre donne serve, subordinate
e uomini "puttanieri", l'importante è che una società
abbia idea di cosa significa essere una donna libera e un uomo civile
e secondo me questa società lo sa. La nuova ondata inventerà
i suoi traguardi. Quello che oggi sentiamo come mancante è assegnato
al nostro impegno personale.
Come dice nel suo libro "Il Dio delle donne": "La grandezza
umana - pochi lo sanno ma le fiabe lo insegnano - sta nell'impegnarsi
al meglio, al massimo delle proprie forze, sapendo che il risultato non
dipenderà dai nostri sforzi, ma ci verrà incontro, sorprendente
come un regalo splendido e inatteso".
Ecco, questo è proprio il sunto del nostro scambio. Le società,
le civiltà sono quelle che sono, a seconda dei tempi. Questi non
sono tempi buoni, ma la grandezza è chiesta a ciascuno in prima
persona. Se si ha il coraggio di proporre le cose vere, che si sentono
profondamente giuste, i frutti si raccoglieranno.
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