![]() |
Quotidiano della Calabria, 14 dicembre 2009 LA
VERA STORIA DI VERONICA LARIO DOPO
la lettera a Repubblica, molto si è detto e scritto di lei, Veronica Lario,
e del suo gesto con cui è entrata nella scena politica, mettendo a nudo
il "ciarpame" del potere e un Paese "in cui le madri offrono le
figlie minorenni in cambio di un'illusoria notorietà". Per chi volesse
capire la donna, Veronica Lario, ovvero Miriam Bartolini, non ha che da leggere
il libro "Tendenza Veronica" della giornalista Maria Latella, ripubblicato
e aggiornato col resoconto degli ultimi avvenimenti di questi mesi. Il libro è
il racconto di Veronica, di sé e della sua vita accanto all'uomo che da
subito si rivela "un'illusione" e da cui è arrivata a chiedere
il divorzio dopo essergli rimasta accanto per trent'anni. Storia di una bambina,
un'adolescente che, all'età di tredici anni, perde il padre e cresce accanto
all'amata madre, Flora. A scuola è una brava allieva, dalla sua insegnante
di italiano apprenderà il piacere della lettura. Veronica è una
donna colta, intelligente, preparata, una donna alla ricerca della sua libertà
personale. A diciannove anni ha l'ambizione di diventare attrice, studia teatro
e recita nella compagnia di Enrico Maria Salerno. È agli inizi della sua
vita artistica quando la sua strada si incrocia con quella del cavaliere "seduttore".
Lui è un imprenditore affermato di quarantaquattro anni. L'amore la porta
a scegliere di diventare la sua compagna e dovrà aspettare dieci anni per
sposarsi, in attesa del divorzio di lui dalla prima moglie. Lei ha un solo desiderio,
un solo progetto, avere una famiglia, dei figli a cui dedicarsi. È una
scelta consapevole la sua e lascia che il marito segua la sua strada. Quella dell'imprenditore,
prima, e del politico, poi. Lei non subordina la sua di vita a quella del marito.
Ha la sua vita familiare, le sue letture, i suoi interessi culturali e artistici.
È una donna piena di interessi e di curiosità. Veronica è
sempre stata consapevole delle sue scelte. Ha scelto - come lei racconta - di
"lavorare soprattutto sull'unità della famiglia", di "dare
a Silvio il calore della famiglia senza i problemi della famiglia". Ma, ogni
donna, dopo anni di amarezza buttata giù in silenzio, arriva prima o poi
al limite. E Veronica è arrivata. È addolorata, arrabbiata e lucida
quando chiede il divorzio. "Diranno che potevo farlo prima? Può darsi,
e allora sarà un divorzio riparatore, mettiamola così. Non posso
condannarmi a fargli da balia, e ormai non riesco a impedirgli di rendersi ridicolo
davanti al mondo. Sono arrivata al capolinea. Dieci anni fa non ero pronta, oggi
a testa alta posso dire: "Mi separo da quest'uomo"". Questa donna,
" signora appartata", "sola", "silenziosa", "riflessiva",
"razionale" e "estremamente prudente", ha cercato e trovato,
alla fine, la sua personale libertà nella sua esperienza. Col libro di
Maria Latella, pubblicato una prima volta nel 2004, Veronica è tornata
per dire tutta - propria tutta - la verità. Sono sicura che questa Veronica
non piace a Berlusconi, a lui stava bene la Veronica silenziosa e appartata, come
le donne mute, accondiscendenti e adulatrici, da comprare col denaro e il potere,
per salvare l'illusione dell'eterno seduttore. |