Libreria delle donne di Milano

La Repubblica - 12 febbraio 2009

Il sorpasso delle donne ora gli uomini si scoprono sesso debole

di CINZIA SASSO

Gelido pomeriggio milanese di gennaio, il teatro San Babila è affollato, sul palco un talk show sugli uomini italiani "tra fragilità e insicurezze", voluto dalla Società italiana di andrologia. Molte signore, tantissimi signori, accorsi per sentirsi raccontare quello che tutti percepiscono, ma pochi sono disposti ad ammettere. Altro che le teorie di Simone De Beauvoir: il sesso debole, oggi, sono gli uomini. Il macho, dicono, è una specie in via di estinzione. Surclassato dalla donna, sempre più volitiva e assertiva. Nel mondo del lavoro, ad esempio, l' avanzata delle donne è stata una scossone. Benché in valori assoluti permanga un forte squilibrio, le lavoratrici in alcuni settori stanno viaggiando a una velocità doppia rispetto ai colleghi maschi. Come nella libera professione. Sono donne il 30 per cento delle professioniste, ma negli ultimi dieci anni il loro aumento è stato del 60 per cento contro il 35 dei maschi. È che le donne "sono più complete culturalmente, non solo hanno un percorso di studi più diligente, ma vanno anche al cinema, leggono tanto, sono informate", dice Susanna Stefani, l' head hunter che ha fondato Governance Consulting. "Tra i nostri giovani vedo più sicure le ragazze: sanno comunicare e scrivere meglio, e si vede che percepiscono il fatto che il mondo è diventato meno maschile". Interrogati dall' Ispo, i maschi italiani raccontano se stessi lontani anni luce dai vecchi stereotipi: aggressività, forza fisica, sesso, denaro, potere sono concetti sbiaditi e remoti. Il vero uomo è quello che "è in contatto con se stesso, conosce i propri limiti e li sa accettare", che è capace di abbandonarsi alle emozioni, sa piangere e far ridere. Ma si potrebbe cominciare anche dai dati. La durata della vita, ad esempio: per l' Istat, la speranza di vita dei cittadini italiani di sesso maschile è di 78,1 anni, quella femminile di 83,7. In uno studio sulla mortalità infantile pubblicato da Proceeding of the National Academy of Sciences, gli scienziati dell' Università di Pennsylvania hanno concluso che la percentuale maggiore (era il 10 per cento nel 1751, salita al 30 negli anni ' 70) di maschietti morti alla nascita è dovuta "a un livello di inaspettata vulnerabilità maschile". Le cure neonatali, oggi, stanno riducendo questo squilibrio: ma quelle terapie vengono usate soprattutto a vantaggio del genere più fragile. Perfino dalla medicina sportiva arrivano novità che sanno di rivoluzione: a parità di massa magra, la prestanza muscolare, sinonimo di virilità, è invece uguale tra maschi e femmine. E una ricerca della Ong britannica Chemtrust mette in guardia: l' aumento dell' inquinamento atmosferico provoca la riduzione della fertilità e degli organi sessuali maschili. Le femmine sono più resistenti e nel pianeta afflitto dai cambiamenti è in atto un fenomeno di "femminilizzazione". Vera Slepoj, psicanalista, racconta di aver scritto il saggio "Le ferite degli uomini" perché era quello che a gran voce le veniva chiesto nei dibattiti. "Gli uomini di oggi sono feriti, o forse lo sono sempre stati - dice - ma adesso non vogliono o non riescono più a nasconderlo. Le certezze della società patriarcale sono cadute e loro si sono scoperti nudi, vulnerabili e disorientati". Perfino la violenza maschile contro le donne, una piaga che la cronaca si incarica di sbattere sotto i nostri occhi ogni giorno, per Slepoj andrebbe attribuita alla fragilità maschile: quasi che l' uomo, stretto in un angolo, non sappia reagire in altro modo alla drammatica perdita di ruolo. In America è stata la firma più cattiva e più divertente del New York Times, Maureen Dowd, la stessa che definisce Obama "Obambi" e che rimprovera al neo presidente di farsi comandare a bacchetta dalla moglie, a decretare, analizzando il "cowboy style" di George W. Bush, il fallimento della politica-macho. E un maestro dello stile come Quirino Conti, a proposito di machismo, afferma sorridendo: "Non è lo strapotere femminile ad aver indebolito l' uomo: l' uomo è sempre stato gracilissimo, e ora che è sceso da cavallo appare chiaramente. Una misura della rivoluzione? Per secoli abbiamo avuto modelli di comportamento che erano eroi, guerrieri, generali. Adesso il mito sono i calciatori". O magari i rugbisti: "E infatti Dolce&Gabbana li ha messi in mutande, come fossero Valeria Marini". Una misura del cambiamento, che è prima di sostanza e poi estetico, viene dal mercato della cosmesi maschile. Daniela Sacerdote, ad di Collistar, l' azienda italiana leader nei trattamenti- uomo, racconta di una crescita continua a partire dal 2003, l' anno di lancio. "Ora - dice - abbiamo prodotti che non avrei mai immaginato di vendere: quelli per gli addominali, o la crema per depilarsi il corpo che è stravenduta, o ancora il lifting per il contorno occhi. Mi sembrano spie del tentativo di avvicinarsi a un ideale del bello prima inimmaginabile". La marcia delle donne, dalle università al mondo del lavoro, di strada ne ha fatta moltissima, lasciando spiazzati studenti e giovani in cerca di occupazione. I laureati nell' anno 2006-07, ad esempio, erano uomini per il 45,6 e donne per il 54,4 per cento (nel '50-51 la percentuale di iscritte era del 25,5). Superiori i numeri delle iscritte alle specializzazioni e ai master; soprattutto, superiori i risultati. All' appuntamento con l' esame di laurea le ragazze arrivano con medie dei voti agli esami più alte e più 110 e lode. Perfino a Ingegneria, ex roccaforte maschile, le ragazze sono più brave: si laureano prima e con voti più alti. Carmen Leccardi, ordinario di Sociologia della cultura all' Università di Milano Bicocca, nei suoi 24 anni di cattedra ha visto un grande mutamento: "Le ragazze di oggi tendono a diventare autonome prima, hanno le idee più chiare. I ragazzi sono diventati capaci di mostrare senza vergogna le loro emozioni ma hanno più bisogno di protezione. Sembrano più spaventati dal mondo, schiacciati dalla forza delle loro compagne". PER SAPERNE DI PIÙ www.ispo.it www.andrologiaitaliana.it