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Repubblica - 4 marzo 2011
Quell'adolescenza tra i Parioli e il
PCI
Simonetta Fiori
Un diario può rivelare molte cose, specie se riaffiora quasi settant'
anni dopo dal cassetto di una protagonista irregolare della sinistra italiana.
Quaderni annotati da un' adolescente tra il 1943e il 1948, quando il mondo
cambiava facciae la storia non rinunciava ai suoi colpi di scena. Ma quello
di Luciana Castellina è un racconto antieroico, che ritrae un'
educazione sentimentale nutrita di passioni, curiosità e leggerezza
del vivere, a tratti anche svagata e frivola. E nel confronto con tanti
mémoires al maschile anche bellissimi - in cui l' autore sembra
sapere sempre tutto, governa fino all' ultimo le proprie scelte - qui
prorompe quella sincerità spietatamente femminile nel definirsi
ignaree inadeguate rispetto agli appuntamenti della storia. "A me
innanzitutto il Pci ha evitato di restare stupida", annota l' autrice
nelle ultime pagine. Solo una donna poteva scriverlo, o almeno scriverlo
così. La scoperta del mondo, che sarà presentato oggi a
Roma alle 18 al teatro Tordinona da Alfredo Reichlin e Nichi Vendola,
è stato candidato al premio Strega (nottetempo, pagg. 296, euro
16,50). Quello di Luciana Castellina è un percorso anomalo, figlia
d' una famiglia borghese di radice ebrea, cresciuta nel conformismo dei
Parioli insieme a una madre molto poco conformista, Lisetta,a sua volta
segnata dall' eccentricità della Mitteleuropa triestina. Cospiratore
antiaustriaco il nonno materno Adolfo Liebman, compagno d' avventura di
Oberdan; famiglia della microborghesia milanese laica e socialista, quella
dei Castellina, che però ha meno influenza. Se la vita è
l' arte dell' incontro, l' adolescente Luciana sa coltivarla con sapienza,
ma soltanto molto più tardi riuscirà a trovarne il senso.
La fine del fascismo, il 25 luglio del 1943, la sorprende a casa Mussolini,a
Riccione, dove sta giocando a tennis con la sua compagna di classe Annamaria,
primogenita del Duce. La Resistenza, per lei, è solo un messaggio
nascosto sotto le suole dello zio Memmo. I volontari di Salò non
le paiono tremendi ma solo malinconici. Bisogna aspettare il suo ingresso
nel ' 44a casa Apicella perché la ragazza dei Parioli guardi con
occhi diversi comunistie azionisti.E poi la scoperta dell' arte, di Mafai
e Guttuso; e quella lezione su Picasso al Tasso, su incarico del Pci,
che sarà il suo primo gesto politico. Arriveranno presto i primi
viaggi a Parigi e Praga, la costruzione della ferrovia nella Jugoslavia
di Tito, il lavoro nelle periferie, l' incontro con gli intellettuali
dell' Unità, tra cui il futuro marito Alfredo Reichlin. Ma la Castellina
non tralascia di annotare anche la fatuità della sua vita festaiola
tra il ' 45 e il ' 46, le serate in maschera dove lei vestita da finlandese
viene "comprata" dal giovane Carlo Aymonino. O la civetteria
esercitata con Roger Vadim, futuro marito di Jane Fonda. Si deve essere
divertita, e anche molto, l' autrice di questo diario. Negli anni di Botteghe
Oscure l' avrà vissuta come una colpa. Oggi che può raccontarlo,
ostenta imbarazzo, ma sotto sotto ne gode. Come tutte le memorie di quella
generazione, nata tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, anche
La scoperta del mondo può indurre in lettori più giovani
un' inconfessabile invidia. Epoca di ferro e fuoco, ma anche stagione
di passioni e furori, in cui la felicità individuale coincide con
la felicità collettiva. Una condizione negata alle generazioni
che seguono, come scrive nell' introduzione anche la figlia Lucrezia Reichlin.
Felicità doveva essere il titolo del diario. Poi ne hanno scelto
un altro, forse per non esagerare. -
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