Libreria delle donne di Milano

Repubblica 13 giugno 2002

Intervista ad Alessandra Mussolini

ROMA -Alessandra Mussolini ha votato sì sulla fecondazione eterologa. Ha presentato un emendamento, che prevede la creazione di Authority per valutare i casi in cui concedere l'eterologa, bocciato per una manciata di voti.

Perché si è schierata contro gran parte del centro-destra?

Perché non credo che lo Stato possa entrare all'interno di una coppia e decidere cosa deve fare o non fare. Lo Stato non può vietare l'eterologa, non possiamo discriminare una patologia rispetto ad altre. Così si perde questo grande atto d'amore che è la donazione, ammettendo, tra l'altro all'articolo 17 un'adozione di embrioni che, quindi, non appartegono geneticamente né alla madre né al padre. Stiamo parlando di vita e non me la sento di dire ad una giovane donna che è entrata in menopausa precoce o che ha avuto tumori ovarici e ha fatto la chemioterapia: no, tu non diventerai mai madre, perché non puoi trasmettere il tuo patrimonio genetico. Questa è una visione riduttiva della maternità e della paternità. Non credo che la maternità e la paternità consistano esclusivamente in una mera trasmissione di materiale genetico, perché questa è una visione materialistica. Mi auguro che appena approvata, questa legge si possa cambiare.

Hanno vinto i cattolici, hanno perso i laici?

Il problema è che in Parlamento ci sono poche donne, ne sarebbero bastate trenta elette in più e questa scelta non sarebbe passata. Molti colleghi hanno parlato in base a presupposti ideologici, e sicuramente le donne che vivono nella società civile non la pensano nella stessa maniera. Il mio emendamento non è passato per pochi voti, ma c'è sempre il Senato. D'altro canto il ministro Beppe Pisanu, a nome del governo, mi ha assicurato che la Commissione Affari Sociali terrà presente una mia richiesta chiara: la legge d'interruzione volontaria di gravidanza non si tocca, anche nel caso della fecondazione assistita.

Cosa farà chi non può fare a meno dell'eterologa?

Le coppie andranno nella cattolicissima Spagna, dove l'eterologa è legge dello Stato, pagando fino a 60 milioni di tasca propria, oppure in Francia o in Gran Bretagna, non di certo in Tunisia o in Arabia Saudita. Oppure crescerà a dismisura il mercato clandestino per le coppie che non hanno soldi da spendere ingrassando medici senza scrupoli. E' molto grave che questa legge preveda l'adozione degli embrioni, ma è ancora peggio che voglia far passare che qualsiasi embrione prodotto debba essere trasferito nell'utero della donna sia malato o meno. E inaudito.

Il governo però ha stanziato pochi spicci per la fecondazione assistita, lasciando così il campo al privato.

Su questo problema nella scorsa legislatura il centro-sinistra non aveva tirato fuori neanche un soldo. Quest'anno solo 13 miliardi, sempre meglio che niente. L'importante però è che si levi alta la protesta delle donne. Nella società siamo la maggioranza e ci faremo sentire. Andare avanti con testi di legge blindati, con questo burka ideologico è inammissibile.

Come si è sentita nel votare assieme a molti Parlamentari del centro-sinistra?

Niente di strano, ho votato dando retta al buon senso, con cognizione di causa, senza ideologia.

(ma. re.)