Libreria delle donne di Milano

Repubblica - 24 marzo 2007

Le femministe: Veronica donna coraggiosa
CINZIA SASSO

MILANO - Il «tempio d' oro» del femminismo storico milanese, «La libreria delle donne di via Dogana», consacra Veronica Lario. La sua lettera aperta al marito Silvio Berlusconi, inviata a "Repubblica", è stato «un episodio dirompente», «un fatto clamoroso e imprevisto», anche per questo «molto importante». Lia Cigarini, avvocato, e Luisa Muraro, professore di filosofia all'Università di Verona, leader indiscusse del movimento che teorizza da sempre il pensiero della differenza, lo scrivono sul numero 80 della loro rivista di pratica politica, «Via Dogana», intitolato «Questo femminismo non ci basta», e che sarà presentato sabato prossimo al Circolo della Rosa di via Pietro Calvi. In un articolo dedicato all'analisi del fatto che a Milano «molta parte del potere maschile si trova in mani femminili» (dal sindaco Letizia Moratti al presidente di Assolombarda Diana Bracco; dal presidente del Tribunale Livia Pomodoro alla segretaria della Cgil lombarda Susanna Camusso), le donne di via Dogana spiegano «che questa presa del potere non ha fatto registrare in città nessun cambiamento». Piuttosto, «quello che è stato un atto di coraggio che rafforza il modo di fare politica delle donne, che è parlare in prima persona e non tenere conto della separazione tra privato e pubblico», è stata la lettera di Veronica Lario. Un' esposizione con la «dirompenza di chi entra liberamente nello spazio pubblico con i suoi problemi personali, a costo di essere colpita e derisa, essendo questo un modo di agire fuori dagli schemi in vigore». Nata nel ' 75, simbolo del femminismo storico, «Via Dogana» ritiene che le donne al potere a Milano abbiamo «defraudato le altre donne della differenza femminile», mentre leggono un vero segno di cambiamento nel linguaggio della signora Berlusconi.