Libreria delle donne di Milano

Repubblica - 28 ottobre 2005

Blog, quello che le ragazze dicono
La metà dei diari online è al femminile. Ecco le "star" italiane
I loro cuori spesso sanguinano, ma di piangersi addosso non se ne parla
Meglio reagire e parlare. I coetanei nel mondo leggono. E il dialogo comincia
Senza censure ma con ironia pensieri lievi, dall´amore ai genitori
Le adolescenti si confrontano in Rete in quell´età acerba tra sms, tic e mode
ALESSANDRA RETICO

ROMA - Ragazze, cento colpi di melanconia e cento colpi di mouse. Melissa P. usa la spazzola, per le altre la vita è spettinata. Manila ha i capelli neri «come l´oscurità che porta dentro», Roberta se ne sta nella sua stanza «che poi è un angolo con il portatile, il divano, la pianta di banano e una bottiglia di acqua minerale». Chiara, detta "Lo" come Lolita di Nabokov, ne è certa: «La capacità di apprendimento dell´essere umano si estingue nell´esatto momento in cui compie i 27 anni. Da un giorno all´altro, sera-mattina: ciao». I giovani sanno tutto diceva Oscar Wilde. Le ragazze cercano più parole per dirlo. Prima il diario quello con il lucchetto, adesso le pagine senza censure del blog, appunti di viaggio nell´agorà della rete. Non è cambiato il sapore di quell´età, sempre acerba e pungente quando si hanno tra i 13 anni e i 20 o poco più: tutto è ispido e tutto ferisce come lama di coltello, il coetaneo che sa dire solo «che figo» e «wow», una madre che ha paura di come le batte il cuore e allora ama con i consigli dell´esperto. Manila e Roberta e Lo, ma anche Eloisa, Violetta e Giulia e tante altre: le ragazze lo scrivono su internet di certe ore bislacche in cui la vita ti sbuccia. Più dei maschi, a cui la politica o gli hobby fanno da scorza. Ormai 20 milioni i diari online al mondo, più del doppio sono di donne, il 60% per cento di 13-19enni. E chiamala ancora l´altra metà del cielo.
Spesso cuori fracassati e sanguinanti. Spesso, ma mica significa sempre tirare fuori i kleenex. Le ragazze dei blog hanno molta ironia, penne leggere, pensieri lievi eppure precisi per dire dell´amore perduto o mai assaggiato, delle scarpe orribili che bisogna per forza comprare, di un corpo che cambia e di un padre dolce ma dalla presenza "ologramma". «Mi ritrovo a vivere in una marmorea cittadina del Nord-est, celebre per il marchio Pal Zilieri, la Confraternita del Baccalà e un certo Andrea Palladio». Margherita F., che ha il cognome puntato (Ferrari) e nient´altro in comune con la Melissa P. dei cento colpi di spazzola, abita a Varese, studia lingue, ama gli Smiths, ha amato Kurt Kobain, odia il dentista. Il suo blog (http://underbreath.splinder.com) è tra i più letti da tre anni, il libro che ne è nato, "Guide pratiche per adolescenti introversi" (Einaudi Stile libero, da sabato in libreria), un vademecum per difendersi dall´ "antagonista elettrico", il coetaneo con Winnie the pooh sullo zainetto e tutti quei modi di dire "tipo" "urgh", per somigliare ad Avril Levigne perché «lei ha tutti gli avvocati che vuole», per «avvistare, catturare e sfruttare un coetaneo innocente». Ci sono i tic e le mode dei ragazzi, gli sms che dicono «sostanzialmente ti amo», ci sono «le sublimi combustioni interne» di quando ti chiedi perché tutti sono felici e tu no.
Margherita scrive come quelli della generazione blog, veloci e sapidi, però ha anche parole scolpite come se gliele avesse suggerite quel "certo" Palladio e ha il gusto del lettore dei classici. «Meglio bruciare che spegnersi lentamente» ha pensato per un po´ Margherita come molti dei suoi coetanei che hanno amato Kobain e i Nirvana e gli struggimenti dell´età. Poi ha capito che è meglio metterci una risata, un po´ di gentilezza. Molte ragazze lo sanno, anche quando sono ragazze, che si cresce pure così.