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l'Unità
- 28 aprile 2005
Ho letto Essere
pace di Thich Nhat Hanh (ed. Ubaldini, Roma 89) e vi ho trovato
idee che mi aiutano a pensare una questione che mi sa molto a cuore: il
posto dellaltro nelle nostre vite, nella relazione che è
inevitabilmente relazione di differenza, perché non si dà
che due esseri umani siano uguali. Tanto o poco, più o meno differiamo
ed è proprio questo ciò che mi tiene e mi spinge a tener
viva la relazione e a cambiare qualcosa di me. La questione non è
niente semplice e quando mi chiamano a tenere degli aggiornamenti a insegnanti
a volte uso un frammento di Essere pace per cominciare a discuterne
a partire dalla propria esperienza umana e professionale. E vedo che le
sue parole riescono a toccare delle corde che aprono a un cambiamento
vitale.
Vita Cosentino
Il grande
monaco buddista vietnamita in Italia per una «Camminata lenta e
silenziosa dal Colosseo al Campidoglio»
Thich
Nhat Hanh, passi di pace a Roma
Valeria
Trigo
«Camminare
lentamente e in silenzio, ascoltando la nostra inspirazione e la nostra
espirazione, sentendo il contatto dei piedi con la terra e sentendo come
questa ci sostiene, è un modo per nutrire la pace e la stabilità.
Il mondo che ci circonda non ci aiuta a nutrire il seme di pace che è
in noi, ci aiuta piuttosto a nutrire la fretta, langoscia e linsoddisfazione.
Perché il nostro seme di pace possa germogliare ha bisogno di cura
e di nutrimento costante». Queste parole sono del monaco buddista
zen Thich Nhat Hanh, poeta e costruttore di pace, che sarà oggi
a Roma per una «Camminata lenta e silenziosa dal Colosseo al Campidoglio»
(una delle forme di meditazione collettiva che da anni pratica e promuove).
Lappuntamento è alle ore 15.00 presso lArco di Costantino.
Dopo un breve discorso introduttivo che Thich Nhat Hanh rivolgerà
ai partecipanti, si camminerà lentamente e in silenzio lungo via
dei Fori Imperiali, fino a raggiungere il Campidoglio. Alle 20, allAuditorium
Parco della Musica, seguirà la conferenza «Non cè
una Via per la Pace, la Pace è la Via» (Per informazioni,
tel. 340.1779502 - dalle ore 15 alle ore 19).
La pace è il tema delle opere, delle attività, dei ritiri
e degli incontri e manifestazioni pubbliche di Thich Nhat Hanh. Il cuore
del suo insegnamento è nella stretta relazione tra la ricerca della
pace in noi stessi e la pace nel mondo. Thich Nhat Hanh arriva nella capitale
dal Vietnam, suo paese natale dove è tornato, il 12 aprile scorso,
dopo 39 anni di esilio, per una visita di tre mesi di riconciliazione
e insegnamento. Il governo di Hanoi gli aveva fin qui rifiutato il permesso
di rientro perché considerato troppo «marxista». La
sua storia, in realtà, è la storia di una spiritualità
calata nella vita quotidiana e dedicata al sostegno dei poveri e alla
promozione di una cultura di pace. Nel suo paese ha dato vita al movimento
di resistenza nonviolenta dei «Piccoli Corpi di Pace»: gruppi
di laici e monaci che nelle campagne creavano scuole, ospedali e ricostruivano
i villaggi bombardati, subendo attacchi da entrambi i contendenti, che
li ritenevano alleati del nemico. Nel 67 Martin Luther King rimase
così affascinato dalle sue parole da proporlo come candidato al
premio Nobel per la pace. Nel 73 fu a capo della delegazione buddhista
per la pace al tavolo delle trattative di Parigi che mise fine allintervento
americano in Vietnam. Rimase in Francia, impossibilitato a tornare a casa,
dove ha fondato la comunità di Plum Village. (www.plumvillage.org).
I suoi numerosi libri sono pubblicati in Italia da Mondadori, Ubaldini
e Neri Pozza.
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