|
Da: RIDOTTO
n.6, giugno 2005 - mensile SIAD, Società italiana Autori Drammatici
ANIMA
MUNDI, teatro al femminile
Dal 12
al 24 aprile 2005 al "Teatro della Memoria" Milano, la Rassegna
"Anima mundi", la drammaturgia delle Donn, ideazione e direzione
artistica: Ombretta de Biase
14 giorni
dedicati alla drammaturgia contemporanea scritta da donne e risolti nella
manifestazione di un teatro vivo e dall' ampio respiro. Otto commediografe,
quattro provenienti da Roma e quattro da Milano, hanno partecipato alla
rassegna con un loro testo e in collaborazione con registe e attrici.
Maricla Boggio ha prestigiosamente inaugurato la Rassegna con "Anna
Kuliscioff", scritto insieme ad Annabella Cerliani, messo in scena
con rigore e passione dalla regista ungherese Monika Nagy, e interpretato
da Fabrizio Caleffi (Filippo Turati), Monika Nagy (Anna Kuliscioff) e
gli attori del celebrity group. La pièce ha evocato la figura di
Anna Kuliscioff, politica di primo piano che non esitò a mettere
in gioco la propria vita nel clima minaccioso di tempi precursori del
fascismo e in adesione ai principi di libertà e di giustizia, soprattutto
in favore di una condizione femminile negletta e sfruttata. Segue Luciana
Luppi con "A braccetto con Cartesio", tre monologhi satirici
su alcune nevrosi dell'uomo, come l'ipocondria e l'eterna indecisione,
interpretati con la consueta bravura dall'eclettico Marino Campanaro.
Camilla Migliori, con la paradossale "Era del Granchio", interpretata
dagli attori della compagnia Nadel per la regia di Natalia Dell'Era, ha
stigmatizzato un aspetto diffuso della società del benessere: la
ricerca del brivido dell'avventura costi quel che costi. Un altro tuffo
nella storia grazie a Stefania Porrino che rappresenta con emozione e
senza agiografia la vita e le opere di tre donne eccellenti: "Le
Sorelle Agnesi, la gloria del mondo, la gloria del cielo", Maria
Gaetana, genio matematico e filosofa, sua sorella, Maria Teresa, compositrice
e cantante apprezzata alle corti d'Europa, e la sorellastra Paola, fondatrice
dell'ospedale milanese "Fatebenesorelle", interpretate rispettivamente
da: Marisol Gabbrielli, Loredana Martinez e Cristina Caldani. La rappresentazione
è stata accompagnata dal clavicembalo di Barbara Petrucci che ha
suonato una delle composizioni musicali di Maria Teresa Agnesi. Maura
Pizzorno scrive la pièce "le mani di chi ama finiscono in
angeli", interpretata da Irene Valota per la regia di Danilo Caravà,
in cui descrive la ribellione di una ragazza di oggi e la pone in relazione
al mito di Antigone. L'originale scenografia di strutture in carta (l'autrice
era all'interno) di Daniele Papuli e gli effetti-luce di Alina Kalcznyska
hanno creato un'atmosfera di magia. Maria Cinzia Bauci scrive, interpreta,
dirige e canta nella sua "La nave d'oro", divertente, trasgressiva
e ironica pièce, ispirata alla vita della pittrice praghese Felicita
Frai, con Albino Pisoni, Pierantonio Gallesi e Mauro Sabbione. Anna Ceravolo
e il suo: "dei luoghi - parole e musica" mette in scena pagine
strappate da un diario di viaggi, con tre attori stranieri (Stefanie Gruber,
Itaru Ito, Zeynep Sungur) per sottolineare, grazie alla pronuncia inconsueta,
lo spaesamento, i movimenti del cuore provocati da ogni viaggio. Le musiche
di Emanuele Patti sono suonate al violino da Francesco e Rosabianca Bianchini.
La rassegna si chiude con la replica di "Lo Specchio", dal libro
medievale "Lo specchio delle Anime semplici", scritto da Margherita
Porete (Francia, XIV sec.), diretto e adattato per il teatro da Ombretta
de Biase e interpretato da Anita Romano, Domitilla Colombo, M. Luisa Cantarelli,
Ginevra Noterbartolo e Liana Granato.
Il testo, ancora poco noto ai più, è considerato uno dei
massimi capolavori della letteratura spirituale, e non solo, di tutti
i tempi. In Italia, la storica Luisa Muraro ne è la più
autorevole studiosa.
In conclusione si è assistito ad una rassegna molto ricca di temi
e suggestioni. Il comune denominatore, oltre all' inesistenza (scontata)
di finanziamenti istituzionali o privati, è stato l'impegno e l'energia
profusi senza risparmio e con gioia da autrici, registe, attori/trici..
Una dimostrazione di una drammaturgia contemporanea scritta da donne che
utilizza vari registri come la rievocazione storica, l'ironia, il paradosso,
la satira di costume e i sentimenti con un'unica assenza tematica, non
prevista né prevedibile ma infine tutt'altro che rimpianta, di
storie di donne in angoscia e tormenti per inganni, tradimenti, disillusioni,
recriminazioni e afflizioni varie in un mondo abitato, pare, solo da uomini
cinici e bari.
|