In
ricordo di Annarita Buttafuoco, storica delle donne: intitolazione di un piazzale
e iniziative.Venerdì
28 settembre, alle ore 12, è stato inaugurato il Piazzale intitolato ad
Annarita Buttafuoco, concittadina prematuramente scomparsa ad Arezzo il 26 maggio
1999. Nei suoi venticinque anni di attività accademica e di militanza civile,
si era guadagnata il titolo di "storica delle donne" per antonomasia,
tanto che i suoi studi sono stati conosciuti e apprezzati non solo nelle università
italiane, ma anche in quelle straniere dove teneva corsi e conferenze. Il Piazzale
che l'Amministrazione Comunale ha scelto di intitolare alla Buttafuoco, si trova
davanti all'Istituto di istruzione secondaria "G. Cerboni", per far
sì che il rigore e lo spessore culturale di questa studiosa elbana, sia
d'esempio ai giovani che frequentano la scuola. L'intitolazione del piazzale
è tuttavia solo il primo passo di un programma che il Comune di Portoferraio,
assieme al Comune di Rio nell'Elba, sta perfezionando per far conoscere agli elbani
e agli ospiti l'opera di ricerca e le numerose attività svolte da Annarita
Buttafuoco. Con atto di Giunta, infatti, è stato costituito un comitato
promotore che ha come obiettivo la promozione delle attività di ricerca
e dei saggi di questa donna che, nonostante i successi ottenuti, non ha mai reciso
il cordone ombelicale con Portoferraio dove vive tuttora la mamma Raffaella. Annarita
Buttafuoco, autrice di numerosi libri e saggi, il cui elenco sarebbe troppo lungo
da riportare, a soli due anni si trasferisce con la famiglia da Oristano a Portoferraio
dove cresce e frequenta la scuola elementare "Cesare Battisti" la Scuola
Media "Giovanni Pascoli" e il liceo classico "Raffaello Foresi".
Nel 1970, ottenuto il diploma di maturità classica si iscrive alla facoltà
di lettere e filosofia di Roma dove si laurea nel 1974 con una tesi sui Lineamenti
antropologici del Sanfedismo. Dall'autunno del 1974, inizia l'insegnamento all'Università
di Siena, sede di Arezzo; nel 1981 è ricercatrice e nel 1992 diventa professore
associato. A Roma nel 1975 fonda assieme a Tilde Capomazza la rivista DWF (donnawomanfemme),
che dirigerà poi dal 1978 al 1986. Dal 1991 al 1995 è Presidente
della Società italiana delle storiche e promotrice della Scuola estiva
di storia delle donne di Pontignano. Nel 1993 diventa Presidente dell' Unione
Femminile nazionale, carica che ricoprirà fino alla morte. Nel 1994 promuove
la trasformazione del Centro per gli studi del movimento di liberazione della
donna in Italia in Fondazione Elvira Badaracco e fonda gli archivi riuniti delle
donne. Muore ad Arezzo il 26 maggio 1999. |