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Sabato
7 maggio 2011, ore 18,00 Introduzione
"Buonasera a tutte e grazie per essere venute. Io vorrei brevemente rendere conto del percorso che io e Sara, insieme ad altre donne che sono presenti qui, abbiamo fatto in questi mesi per arrivare a questo incontro. Parlo per me, naturalmente, ma quello che racconterò è un percorso collettivo. Ci
siamo mosse da quello che occupa maggiormente la scena massmediale.
Da quando Veronica Lario (e successivamente Patrizia Daddario) ha svelato
quello che era già sotto gli occhi di tutti, ovvero il nesso
tra sesso potere e denaro nella gestione della cosa pubblica, moltissime
donne hanno aperto spazi di discussione e riflessione, ci sono stati
convegni, incontri, manifestazioni, spazi web di discussione, ecc. Alcune
brave giornaliste - prima fra tutte Ida Dominijanni - hanno portato
il discorso massmediale al cuore della faccenda: il rapporto maschile
col potere e col denaro, la sessualità maschile come questione
politica. A onor del vero, c'è stato qualche uomo che è
arrivato al nodo della questione maschile (1) a fronte però di
una classe politica (di destra e di sinistra) che giudicava lo "scandalo"
una cosa privata con tutto il giornalismo "mainstream" al
seguito, almeno fino al momento in cui è arrivato il reato penale
(e qui per inciso mi pare che la sinistra abbia cavalcato la tigre per
far fare ai giudici quello che non ha saputo o voluto fare in prima
persona). Con
gioia però abbiamo scoperto che c'è molto altro, non registrato
dal discorso massmediale, focalizzato sulla mercificazione e sui "guai"
che patisce la democrazia rappresentativa. Per molte giovani donne che
fanno parte di collettivi femministi e non solo, la sessualità
è: Stefania
Doglioli, che ringraziamo di essere qui, è una sociologa e tra
le altre cose è redattrice della rivista online XXD, fondata
e diretta da Daniela Danna. Ci ha fatto conoscere il post-porno femminista
nei suoi articoli che descrivono festival di cinema e progetti di ricerca.
Naturalmente ci parlerà di cos'è e cosa rappresenta nel
panorama politico di oggi. Io volevo solo dirvi che prima vedremo un
paio di frammenti di "Dirty Diaries", un progetto di Mia Engberg,
femminista svedese, che ha chiesto ad una serie di donne (artiste, cineaste
e attiviste) di girare un film erotico per mostrare nuove immagini di
sessualità al femminile. Lei ritiene che oggi sia il momento
di porre un cambiamento a partire dalle donne, perché lo sguardo
maschile, nella sessualità, ha creato un'immagine femminile a
misura del piacere dell'uomo. Sono 12 cortometraggi girati col telefonino,
noi vedremo un pezzo del primo, intitolato Skin e l'ultimo, intitolato
Come together. Insomma,
ci sono molte cose. Noi abbiamo trovato, in internet e negli incontri
avuti con alcune donne, molta creatività e passione politica.
Naturalmente non vogliamo tratteggiare una separazione, una parte "buona"
e una "cattiva", il post-porno o il burlesque sì, le
escort no. Si tratta piuttosto di un continuum, di un discorso complessivo
sulla sessualità che bisogna iniziare a far uscire: noi, prima
di iniziare questo percorso, avevamo in mente solo quello che il dibattito
pubblico (femminista e non) passava, spesso in tono moralistico. Noi
diciamo: alziamolo questo coperchio dove ribolle ciò che si vuole
tenere ammansito, mettiamo in gioco questa parte intima e ne vedremo
delle belle. Noi - per esempio - abbiamo visto che la fiammella della
libertà femminile, accesa dalle nostre madri proprio partendo
da un discorso sulla sessualità, continua il suo corso ed è
sempre ben alimentata. E questo ci fa sorridere di gioia. (1) Penso agli uomini di Maschile plurale, ad articoli apparsi su Via Dogana come le 10 domande di Alessio Miceli, al sito Dea |